la politica puntoacapo
I no Tav sono imprevedibili. Otto anni fa, si erano messi in fila in 1054, sotto la neve, per acquistare il loro fazzoletto di terra nella zona dove sarebbe sorto il cantiere in modo da potersi opporre, a tempo debito, agli espropri. Ora quel tempo è arrivato. Gli espropri sono cominciati e sembra proprio una cosa da marziani.
Il Governo e il ministro delle infrastrutture hanno riaperto la discussione sulla Nuova Linea ferroviaria Torino-Lione. Ma, sino ad oggi, alle parole non sono seguiti comportamenti coerenti. Lo denuncia, con una dettagliata lettera aperta al Governo, il Movimento NOTAV.
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