Kurdistan: il genocidio degli Ezidi

Gli Ezidi sono una piccola popolazione di 500mila persone che vive da secoli prevalentemente nel nord Iraq. Nel 2014 sono stati vittime di una campagna dell’Isis tesa a sterminarli come gruppo etnico. 5mila sono stati uccisi, 7mila sono stati rapiti, 100mila sono arrivati in Europa, 350 mila sono stati costrette all’esodo. Se questo non è genocidio! Ma il mondo tarda a riconoscerlo.

La libertà fragile delle donne

C’è, all’interno del femminismo una vivace contrapposizione, e talora un vero e proprio scontro, sui temi della libertà di prostituirsi, della libertà di portare avanti gravidanze per altri e della libertà di indossare o meno veli islamici. Un recente libro di Valentina Pazé segnala i rischi di un approccio che trascuri le condizioni materiali delle donne e non approfondisca il rapporto tra scelta e mercato.

Madri fuori

In Italia vi sono attualmente 8 donne detenute ogni 100.000 abitanti donne (a fronte di un’incidenza di 182 per gli uomini). La presenza delle donne detenute nelle carceri italiane costituisce il 4,2% del totale. Il 31 gennaio 2023 erano in carcere 2.392 donne, tra cui 15 madri con 17 figli. Per porre all’attenzione la questione delle madri detenute con figli è stata lanciata la campagna “Madri fuori contro lo stigma”.

Piemonte: “Dio, patria e famiglia” sulla pelle delle donne

Da quattro anni la maggioranza del Consiglio Regionale del Piemonte conduce una campagna contro la legge sull’interruzione di gravidanza e l’autodeterminazione delle donne, tra l’altro devolvendo risorse al privato integralista e facendolo entrare in ospedali e consultori. L’ultima tessera del mosaico è il raddoppio dello stanziamento per il Fondo Vita Nascente: un milione, di cui 250mila euro per propaganda e consulenze.

La svolta dell’Iran

In Iran sta avvenendo un fatto straordinario. L’indignazione per il femminicidio della giovane Jîna Amini da parte delle guardie del regime ha scosso il Paese e si è trasformata in una protesta di popolo (guidata dalle donne) contro l’oppressione teocratica degli ayatollah. Il regime reagisce con una repressione e una violenza inaudite fino alla esecuzione di condanne capitali. Ma è il segno di un mondo che sta finendo.

Tessere il futuro. La risposta delle donne a un modo in guerra

Erano oltre 700, provenienti da 50 paesi, il 5-6 novembre a Berlino per partecipare alla 2ª Conferenza del network “Women Weaving the Future”, organizzato dalle donne del Rojava. Mentre le donne kurde muoiono nelle carceri turche e sotto le bombe di Ankara, descrivere la conferenza aiuta comprendere la loro volontà di costruire la vita nella libertà insieme alle donne di ogni angolo del pianeta.

Io non sono Giorgia: donne, linguaggio, potere

L’Italia ha “finalmente” un presidente del Consiglio donna. Peccato che il dato biologico non corrisponda a quello politico. Meloni stessa ha sgombrato il campo dagli equivoci, quando ha postato un video in cui, ammiccando, esibiva due meloni. Il gesto non è solo la riprova di quanto la volgarità paghi nella politica italiana ma segnala anche l’adesione al peggior modello machista.

Greta e i Curdi: «Le nostre lotte non sono scollegate»

L’ecologismo autentico, inteso come cura del creato nella sua unitarietà, si salda con le lotte per i diritti e le libertà di tutte e tutti. Lo dice, ancora una volta, Greta Thunberg partecipando alle manifestazioni indette in Svezia in solidarietà alla donne e al popolo curdo. «Jin jiyan azadi» («donna, vita, libertà») è il necessario complemento di «Svegliatevi, la nostra casa, la Terra, brucia!».

Jin Jiyan Azadì: donna, vita, libertà

Jin Jiyan Azadì è il grido che sta incendiando le città iraniane dopo l’uccisione di Mahsa Amini e con cui le combattenti kurde del Rojava, dopo aver sconfitto le orde del Califfato, resistono all’aggressione turca. La tenacia delle donne kurde è il frutto di una cultura millenaria vivificata, oggi, dal pensiero di Abdullah Öcalan e dalla pratica del confederalismo democratico.