Jocelyn Bell, come rendere invisibile il lavoro femminile nella ricerca

Nella notte del 28 novembre 1967 Jocelyn Bell, ventiquattrenne dottoranda irlandese, scoprì la prima pulsar (una stella di neutroni che invia segnali radio a intervalli regolari). Nel 1974 quella scoperta fruttò il Nobel, ma per il suo professore Antony Hewish e per Martin Ryle. Bell fu “derubricata” e per anni – racconta – visse con la “sindrome dell’impostore”, cioè con l’incapacità di interiorizzare i propri successi.

“Essere donna” o “essere parte” di una storia di emancipazione?

Le grida inneggianti ai soffitti di cristallo infranti lasciano allibiti. Il punto non è essere donna (Giorgia Meloni, presidente del Consiglio) né avere avi immigrati (Rishi Sunak, primo ministro inglese): è essere parte, ed “essere dalla parte”, di una storia di dominio o di una storia di emancipazione. E quello di Giorgia Meloni è il racconto di un successo personale, non di una storia di liberazione collettiva delle donne.

Bianca: tessere il filo della democrazia

Cent’anni fa nasceva Bianca Guidetti Serra, “Bianca la rossa”, secondo il titolo dell’autobiografia scritta con Santina Mobiglia. Una storia esemplare la sua: di donna, di avvocata, di politica. Una boccata d’aria pura in questi tempi bui, come sottolinea il Comitato nazionale che la ricorda con una pluralità di iniziative.