Delitto di sciopero: tutto il mondo è paese

Alzare il costo dei biglietti e abbassare quello del lavoro è la logica delle aziende ferroviarie di là e di qua dell’oceano. E quando i lavoratori protestano i Governi reagiscono negando loro (o limitando) il diritto di sciopero. Lo ha fatto in Italia, il 13 luglio, il ministro Salvini; lo aveva fatto, a dicembre, Biden negli Stati Uniti. È la legge del profitto, che non vuole eccezioni: né a destra né a sinistra.

Il diritto all’aria pulita approda in Tribunale

Sarà il Tribunale di Torino a decidere l’adeguatezza, o meno, degli interventi pubblici diretti ad assicurare la qualità dell’aria. Una madre, infatti, ha citato in giudizio la Regione Piemonte chiedendo il risarcimento dei danni cagionati alla salute del figlio dall’inquinamento atmosferico. È un’iniziativa di interesse generale ché tale inquinamento è, in Italia, il principale fattore di rischio ambientale per la salute.

Precari a Torino

Retribuzione oraria tra 7 e 8 euro (da cui detrarre contributi e tasse), orario da contrattare singolarmente, obbligo di provvedere in proprio ad assicurazione per infortuni e responsabilità civile verso terzi, durata massima di un anno. Questa la proposta lavorativa contenuta in un bando dell’Università di Torino. Quando si dice lavoro precario e senza diritti.

Il rifiuto del lavoro tra “miserie del presente e ricchezza del possibile”

Dal 2019 ad oggi sono circa un milione le persone che in Italia hanno deciso di lasciare il proprio lavoro. E molte di più in altri paesi dell’occidente. Ciò riapre il dibattito sul senso del lavoro (modo per guadagnarsi da vivere, attività necessaria per l’esistenza della società o impegno gratificante in sé) e sulla necessità della sua valenza produttiva.

Italia-mondo: il diritto non umano

Il processo e la condanna di Mimmo Lucano sono esemplari di una situazione ormai consolidata a livello internazionale. Da tempo, ormai, il diritto non è più sinonimo di garanzia delle persone e delle democrazie, ma è protagonista di una vera e propria guerra (warfare) che garantisce l’impunità dei “pochi e privilegiati” rispetto ai “più e destinati al ruolo di vittime”.

«Frequento luoghi di guerra»

«Frequento luoghi di guerra. Non riesco a seguire e capire parole – diritto e legalità internazionale – che  per me sistematicamente significano corpi distrutti, esseri umani cancellati. Non so bene che cosa sia questo diritto, sono però certo che mi è estraneo, che mi rifiuto di capirlo. Se si tratta di ciò che a me pare, spero che i miei simili tutti lo trovino, come me, ripugnante».

diritto o barbarie

Diritto o barbarie

Il presente è preda di poteri selvaggi, la società è frantumata, la barbarie alle porte: comprendere il presente e tracciare una via per un futuro possibile è l’oggetto del percorso che Gaetano Azzariti propone nel suo recente libro Diritto o barbarie. Il costituzionalismo moderno al bivio.

L’ambivalenza del diritto e la Costituzione

Il diritto riflette i rapporti di forza e, in ultima istanza, l’ambiguità dell’umano. Può essere veleno e cura: può esprimere il dominio, essere strumento di soggezione e di controllo e, allo stesso tempo, può veicolare emancipazione, sancire diritti, limitare il potere, garantire l’espressione del pluralismo e del dissenso.