Dante e il ministro della propaganda

Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano derubrica Dante a padre della destra sulla base di un sillogismo la cui premessa maggiore è che l’autore della Divina Commedia sia il fondatore della nazione italiana. Evidente l’infondatezza dell’affermazione, che riproduce un’invenzione del fascismo, resta lo sconcerto per la trasformazione in atto del ministero della Cultura in ministero della Propaganda.

«L’aiuola che ci fa tanto feroci»

Sette secoli dopo, l’«aiuola che ci fa tanto feroci» di cui parla Dante nella Divina commedia, è un’aiuola infetta. Il genere umano si è diviso, ancora una volta, per contendersi e dividersi l’aiuola. Ferocemente. Giungendo a sfiorare l’arma più folle: l’arma omicida suicida. La distruzione. La fine di tutto, di se stesso e dell’aiuola. Fermiamoci. Salus mundi suprema lex esto.

Come svendere Firenze, la «ben guidata»

«Funicolare Boboli-Forte: il sogno fa un passo avanti». Così «la Repubblica» presenta l’ultima, incredibile, scelta della giunta Nardella, ignorando che questa teleferica per milionari è l’ennesima ferita al buonsenso. E anche alla democrazia, considerata, in una città ormai in mano a capitali stranieri, un ostacolo allo “sviluppo”.