La doppia morte dei naufraghi di Cutro

Dopo la tragedia di Cutro era lecito attendersi che il Governo intervenisse sui canali di ingresso di lavoratori stranieri e sulle procedure per un accesso sicuro ai richiedenti asilo. Nulla di tutto questo. Al contrario, Governo e Parlamento hanno limitato la protezione speciale per chi rischia, nel proprio Paese, violazioni del diritto al rispetto della vita privata e familiare. Così i morti di Cutro sono morti una seconda volta.

Riace accoglie ancora

Mentre i sopravvissuti al terribile naufragio di Cutro sono sistemati nel Cara di Sant’Anna in condizioni di disagio e promiscuità indegni e, a Crotone e Cutro, è in corso il teatrino delle autorità, l’associazione Jimuel si offre per accogliere in cinque case confortevoli allestite a Riace, a titolo gratuito e per almeno un anno, 20 naufraghi privi di riferimenti familiari utili e che versino in condizioni di necessità.

Cutro: una tragedia evitabile e le reticenze del ministro Piantedosi

A Cutro si è consumata l’ennesima tragedia evitabile, con oltre 70 migranti morti a due passi dalla costa. E mentre la presidente del Consiglio e il ministro dell’Interno propongono al Parlamento e al Paese ricostruzioni dell’accaduto reticenti ed elusive, i 98 sopravvissuti vengono alloggiati – ulteriore vergogna – in condizione di degradante promiscuità, con panchine al posto dei letti e sorvegliati dalle forze dell’ordine.