Centinaia di intellettuali ebrei americani: «La critica a Israele non è antisemitismo»

Come scrittori, artisti e attivisti ebrei vogliamo contestare la narrazione secondo cui qualsiasi critica a Israele è intrinsecamente antisemita. Non è così, anzi le critiche al Governo israeliano e alle sue politiche sono doverose. Noi condanniamo tutti gli attacchi contro civili, israeliani o palestinesi che siano, ma siamo inorriditi dall’uso della lotta all’antisemitismo come pretesto per crimini di guerra.

Mario Tronti. Dentro e contro

La riflessione di Mario Tronti, morto tre settimane fa, ha avuto, negli anni, diverse manifestazioni ma un unico filo conduttore: la critica radicale della realtà in atto e il tentativo di forzare le maglie che avvolgono un presente segnato dall’articolazione egemonica del capitalismo neoliberista con la forma di vita borghese e l’architettura liberal-democratica. È questa l’eredità straordinaria che ha lasciato.

Non indossiamo l’elmetto!

Da quando è iniziata la tragedia della guerra, il 24 febbraio, non è esploso soltanto un sanguinoso conflitto. È dilagato in tutt’Europa lo spirito della guerra, si è materializzata l’immagine del nemico ed è iniziata una mobilitazione bellica nella comunicazione, nella cultura, nelle coscienze. È stata criminalizzata ogni critica ed è, infine, iniziata la corsa non alla pace ma alle armi.

Complotti o capitalismo della sorveglianza?

La povertà e l’aumento delle disuguaglianze non sono frutto di un complotto soggettivo. Sono l’effetto delle regole del capitalismo che ci ha trasformati da cittadini in consumatori e, poi, in sudditi. Siamo in pieno “capitalismo della sorveglianza” da cui si può cercare di uscire solo con l’esercizio della critica e della disobbedienza.

È possibile criticare Mattarella?

Con la formazione del Governo Draghi l’asse della politica italiana si è ulteriormente spostato a destra. E – cosa del tutto anomala – ciò è accaduto non per effetto di elezioni, ma per una decisione politica del presidente della Repubblica. Che, come tutte le scelte politiche, deve poter essere discussa e anche, se del caso, criticata.

Cosa succede nella magistratura?

La magistratura progressista si divide: c’è chi sceglie Area per la giustizia e lascia Magistratura democratica. La cosa avviene in un momento di crisi profonda della giustizia. Una crisi di contenuti trascurata dalla maggioranza dei magistrati. Chissà che la scissione non favorisca una presa di coscienza e comportamenti coerenti.

Firenze è in svendita, ma guai a dirlo!

«Firenze è una città in svendita. È una città all’incanto, è una città che se la piglia chi offre di più, e gli amministratori di Firenze sono al servizio di questi capitali stranieri». Per questa frase sindaco e giunta mi hanno citato per danni. L’insofferenza alla critica politica è la cifra di questa classe politica. Ma sarà un bel confronto!