La strana avventura del Movimento 5Stelle

A saperla leggera, la vicenda del M5Stelle non è un’incarnazione del male o un esempio di semplice qualunquismo. In essa si può piuttosto vedere, insieme a errori e cedimenti macroscopici, l’evoluzione di un movimento in cerca di una precisa collocazione, resa difficile dal fuoco di sbarramento e dall’ostilità di gran parte dei media e di chi avrebbe dovuto cogliere le istanze di rinnovamento da esso poste.

La trappola del centrodestra

Si annuncia, per il Paese, un avvenire inquietante all’insegna del populismo affaristico di Berlusconi, di quello razzista della Lega e di quello di diretta matrice fascista che, insieme ai grandi poteri economici e finanziari, hanno giocato bene le loro carte. Le alternative sul piano politico sono assai fragili. Converrà che i cittadini si attrezzino per difendere loro il regime democratico.

Crono

5 stelle. Per chi suona la campana…

Le convulsioni dei 5stelle nascono dalla sindrome di Crono del loro padre fondatore, ma sbaglia chi festeggia, perché in realtà è tutto il nostro sistema politico a uscirne dinamitato. Non il governo Draghi, che accentuerà il suo carattere padronale, ma l’assetto democratico spostato fortemente e destra.

Il piffero di Rignano

Come i pifferi di montagna che andarono per suonare e furono suonati, Renzi si è fatto del male: a sé, e a tutti noi. Perché? Perché è fatto così: incarna quello che Benjamin chiamò il “carattere del distruttore”. E perché la crisi della sovranità nazionale esaspera la narrazione narcisistica e cannibalica di chi alla Rappresentanza ha sostituito la Rappresentazione

Renzi: l’ultimo tradimento

Lo strappo è stato compiuto. Comunque si valuti l’esecutivo in carica, l’apertura di una crisi oggi, in piena pandemia, è un gesto di irresponsabilità verso il Paese e un regalo alla destra (in termini elettorali se si andrà al voto anticipato e, comunque, in termini di consenso). Ma non è certo il primo strappo istituzionale di Renzi.

Pensieri sparsi su politica e sinistra

Non è mai esistito, in Italia, un periodo in cui è stata così inesistente la sinistra politica. Ci si aggrappa persino al Governo Conte, all’evidenza subalterno a Confindustria ma le cui alternative sono ancora peggiori. Forse se vogliamo costruire barricate contro la destra occorre creare un territorio nostro da vivere e proteggere.