Torino e il disastro ambientale. Un appello

Torino concorre per il non invadibile primato di città più inquinata d’Italia. A 100 giorni dall’insediamento della nuova amministrazione comunale 63 professori del Politecnico e dell’Università si rivolgono al sindaco: sono in corso scelte concrete per affrontare l’emergenza ambientale o si sta a guardare in attesa che altri trovino delle soluzioni a problemi cui la città attivamente contribuisce?

C’è un’urgenza: modificare i nostri stili di vita

Va bene preoccuparsi per le disuguaglianze, per le derive autoritarie, per i migranti ma, a monte di tutto, ci sta il nostro adagiarci su uno stile di vita incompatibile con l’orbe terracqueo. Detto in parole povere, a monte di tutti i problemi c’è uno stile di vita che depreda, che inquina, che costringe a migrare, e di ciò siamo tutti totalmente partecipi: vittime e carnefici.

Il consumo di suolo in Italia

Il rapporto redatto dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente conferma dati già noti ma offre, insieme, un quadro drammatico. Basti dire che le colate di cemento non sono rallentate neanche nel 2020, nonostante il lockdown, e ricoprono quasi 60 chilometri quadrati, impermeabilizzando ormai il 7,11% del territorio nazionale.

Finlandia e Italia: qualche elemento di confronto

Alzando lo sguardo oltre i confini del nostro Paese si scopre che ci sono luoghi – come la Finlandia – in cui si pagano le tasse (e in modo progressivo), si rispetta l’ambiente e c’è un argine al consumo di suolo. Non sono paradisi ma certo sono diversi dalla nostra realtà in cui l’evasione fiscale e l’abusivismo edilizio sono la regola.

Giancarlo, che pianta gli alberi

Da anni Giancarlo, 86 anni, pianta alberi su un suo terreno, pur dichiarato edificabile, nel Comune di San Prospero, in provincia di Modena, uno dei luoghi con più alto consumo di suolo. Bisognerebbe farlo in molti, a cominciare dalle associazioni ambientaliste, per preservare la Terra e contenere la sua manomissione.