Le chiacchiere della COP27 e le alternative possibili

Anche la COP27 si sta chiudendo con molte chiacchiere e poca sostanza. Il clima è sparito dall’agenda politica che coglie ogni nuova emergenza per parlare d’altro. Ma su altri fronti arrivano segnali di speranza: ricerca scientifica e crescita prorompente delle energie rinnovabili indicano la strada. Comportamenti virtuosi e scelte politiche coraggiose potrebbero rallentare e fermare la corsa verso il baratro.

Clima. Ogni ulteriore ritardo significa morte

A dirlo non sono soltanto Greta e gli ambientalisti più rigorosi. Le parole sono del segretario generale delle Nazioni Unite: «La rinuncia degli Stati a una leadership climatica è criminale. Ogni ulteriore ritardo significa morte. Ovunque c’è gente ansiosa e arrabbiata. Lo sono anch’io. Ora è il momento di trasformare la rabbia in azione. Ogni frazione di grado conta, ogni voce può fare la differenza. E ogni secondo conta».

Germania: addio al nucleare (ma non è tutto oro…)

Con la fine del 2022 la Germania chiuderà definitivamente tutte le sue centrali nucleari. È l’esito di un percorso durato oltre 45 anni e non sempre lineare, che va salutato con soddisfazione. Restano peraltro aperti non pochi problemi legati in particolare al mantenimento, almeno fino al 2030, di centrali a carbone altamente inquinanti.