Il premierato, ovvero il fascino del Capo

Il mantra dei sedicenti riformatori è il rafforzamento dell’esecutivo. Una delle strade per perseguirlo è il cosiddetto premierato: una modalità di scelta del Capo solo all’apparenza meno drastica del presidenzialismo o del semipresidenzialismo. In realtà può essere altrettanto pericolosa per gli equilibri e la limitazione del potere propri di una democrazia costituzionale. Dipende da quale premierato.

I rischi del presidenzialismo rilanciato da Meloni

Nella conferenza stampa di fine anno la presidente del Consiglio è tornata ad evocare il presidenzialismo come uno degli obiettivi primari del suo Governo. Eppure l’esperienza storica e contemporanea mostra che il presidenzialismo accresce il potere del “capo” ma non garantisce automaticamente la governabilità e dimentica che in democrazia le decisioni passano attraverso la discussione.

Contro la democrazia del leader

Il tempo della pandemia propone un’impennata nel processo, da tempo in atto, di verticalizzazione della politica e di concentrazione dei poteri nelle mani del Governo. Il rischio è di avvicinarsi a una forma di democrazia decidente, incentrata su un unico soggetto, un leader carismatico che assuma le vesti di “capo democratico”.