Disertori!

In una cantina di Tbilisi come in una periferia del nostro Paese renitenti alla leva russi e ucraini discutono e raccontano le loro storie. Quello della diserzione è uno dei temi meno raccontati della guerra in Ucraina. Eppure non si tratta di un fenomeno marginale. Sono decine di migliaia i giovani russi e ucraini che hanno lasciato i loro paesi per evitare di finire sotto le armi: un piccolo esercito di refrattari.

Ma cosa pensa davvero il Pd?

Ma è davvero la rissosità interna a zavorrare il Pd e la sua azione di opposizione al Governo? Purtroppo no. La ragione è, piuttosto, la mancanza di chiarezza sulla linea politica. Sulle questioni fondamentali oggi in discussione (armi, fisco, sanità e autonomia differenziata), infatti, il Pd ha detto e fatto tutto e il suo contrario. Forse sarebbe il caso che uscisse dall’ambiguità.

I giochi di prestigio di Elly Schlein e il rinnovamento mancato del Pd

Il Governo italiano, approvando una mozione del Pd, si è impegnato a non usare fondi del Pnrr per produrre armi da inviare in Ucraina, ma il Parlamento europeo, con il voto favorevole del Pd, ha autorizzato gli Stati membri a farlo. Un gioco di prestigio mediocre che lascia stupefatti e indignati coloro che credono a una politica fondata su coerenza e principi e che, perciò, hanno sostenuto Elly Schlein alla guida del partito.

Più cannoni e meno diritti!

Commissione e Parlamento europeo preannunciano un atto legislativo per «sostenere direttamente, con i fondi UE, lo sviluppo dell’industria della difesa, per l’Ucraina e per la nostra sicurezza» con la previsione che, anche in deroga alla legislazione ordinaria, le fabbriche di armi e munizioni possano funzionare giorno e notte, sette giorni su sette, entrando in «modalità economia di guerra». Insomma, più cannoni e meno diritti.

Ferma il dolore, firma per la pace

Dal 22 aprile è in corso nel Paese la raccolta delle firme per tre referendum abrogativi, due contro l’invio di armi italiane in Ucraina (e, in un caso, anche in altri teatri di guerra) e l’altro a tutela del Servizio sanitario nazionale pubblico. Il segno dell’iniziativa è evidente pur nell’inevitabile schematismo referendario: più investimenti per la salute degli italiani, meno per gli strumenti di morte e di guerra.

Il teatrino dei mercanti di armi

Giorgia Meloni indossa il cappello d’alpino, Benito La Russa propone il ripristino della leva, Guido Crosetto istituisce il Comitato per lo sviluppo e la valorizzazione della difesa, Repubblica apre con il titolo a tutta pagina “Le armi italiane salvano vite”, Schlein si adegua. In un delirio di “onore alla Patria”, “guerre umanitarie” e “bombe intelligenti” a soccombere sono la Costituzione e il senso della misura.

La criminalità tra realtà e percezione: qualche dato sorprendente

L’indagine “La criminalità: tra realtà e percezione” di Eurispes e Direzione Centrale della Polizia Criminale fornisce dati conoscitivi di sicuro interesse: negli ultimi dieci anni c’è stata nel Paese una significativa flessione dei reati (a cominciare dagli omicidi), diminuisce il senso di insicurezza, i cittadini attribuiscono i fatti di criminalità al disagio sociale più che all’immigrazione, solo il 20% è sedotto dalle armi.

L’Ucraina, cantiere del pianeta

“Il cantiere del pianeta”. È questa l’allucinante definizione data al futuro dell’Ucraina mentre ancora la guerra miete, ogni giorno, vittime innocenti. Eppure è stato ripreso, in declinazioni più o meno simili da tutti gli organi di stampa principali, televisioni di Stato comprese. Senza pudore alcuno, senza alcuna riflessione etica o almeno critica per una affermazione, e il pensiero che la sottende, che sono devastanti.