
Il programma del PD: correre a rilento
Che il Pd sia un partito centrista e conservatore è un fatto noto da tempo (salvo che per Fratoianni e per i verdi nostrani). Ma il suo programma per le elezioni del 25 settembre vi aggiunge una buona dose di ipocrisia e la mancanza di ogni lettura critica del passato. Il risultato è un renzismo senza Renzi spacciato per progressismo del nuovo millennio. Con l’inevitabile effetto della crescita del populismo e della fuga dalla politica.