Le aree interne: dall’abbandono alla scommessa di “restanza”

Ormea è un borgo di mezza montagna tra il Piemonte e la Liguria le cui frazioni, un tempo povere ma piene di vita, sono state gradualmente abbandonate. Come tanti borghi del mondo dei vinti descritto da Nuto Revelli. Un appassionato racconto di Fabio Balocco ripercorre quella storia e anticipa la scommessa del ritorno (o della “restanza”): unica speranza per i “troppo vuoti” delle aree interne.

Montagne e Aree interne: che fare?

È sempre più evidente, nel Paese, la necessità di una strategia, già in atto in altre realtà europee, che dia ai territori interni e montani strumenti adeguati per definire percorsi di sviluppo che fermino spopolamento, desertificazione, impoverimento, abbandono, fragilità. Qui alcune proposte dell’Unione nazionale Comuni Comunità Enti montani

La montagna: tra alienazione e abbandono

Di chi è la montagna? Ormai di chi abita in città e della pubblicità. I montanari “indigeni” tendono invece a emigrare in pianura. Di fatto espropriati o colonizzati, culturalmente e socialmente. Eppure, soprattutto quella “di mezzo” costituisce una superficie maggiore di quelle del Portogallo, dell’Ungheria, o dell’Austria, ignorata dai politici e di fatto abbandonata a se stessa.

Senza Cosenza

La città vecchia di Cosenza, che culmina nella splendida cattedrale, è in gran parte disabitata. Con le assi inchiodate sulle porte, come in una città bombardata o decimata da una pestilenza. E il corpo urbano monumentale si sbriciola: crollo dopo crollo. Nel disinteresse e nell’assenza di visione di chi la governa.