Disumanesimo

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«Prima piangono disperati perché non piove, poi piangono disperati perché piove troppo e qualcuno annega. Ma si può sapere cosa cavolo vogliono?»: il lapidario messaggio è di Vittorio Feltri ed è stato postato su Facebook alle 12,34 del 24 maggio.

Potrebbe essere frettolosamente interpretato (invero anche per esorcizzarlo) come l’ennesimo intervento fuori luogo di Feltri, ma dietro questa sparata da museo degli orrori si annida ormai un nuovo periodo storico, il “disumanesimo”, iniziato col lockdown e da tre anni a questa parte in costante e rapida evoluzione.

Un periodo dove il caos è sovrano, dove il linguaggio bellico ormai ci sovrasta e la rete ci fornisce la possibilità di esprimerci senza filtri, senza limiti, novelli Mr. Hyde che non affidano più alle tenebre i loro sfoghi: ci illude in sostanza che questa sia la vera libertà, anche di prevaricare a qualunque costo, anche quello della decenza, il pensiero altrui, di umiliare il prossimo, di esaltare la nostra pochezza interiore, la nostra mancanza di senso. Un periodo insidioso, perché sono le stesse istituzioni e l’informazione (peraltro Feltri le dovrebbe incarnare entrambe), ovvero coloro che dovrebbero fornire un commendevole esempio, ad alimentare e veicolare (si vedano anche gli imbarazzanti interventi di La Russa e Mentana dei giorni scorsi) un clima di polarizzazione e di disprezzo senza freni, dove tutto è possibile, tutto è lecito, tutto è pulpito, tutto è autocelebrazione a discapito altrui, soprattutto se procura likes e condivisioni.

Non è più solo pensiero unico: è strepito singolo, solitario, strillo in cerca di visibilità. Il prossimo non conta più nulla, se non per essere insultato; il prossimo non è più un volto, ma un soggetto indeterminato che dunque ci fa meno paura.

È la società del caos che recupera un briciolo di umanità solo quando accadono tragedie come quella della Romagna.

Gli autori

Francesco Fantuzzi

Francesco Fantuzzi, animatore del gruppo civico Reggio Città Aperta, consigliere della cooperativa di finanza mutualistica e solidale Mag6, è promotore di iniziative di partecipazione civica culturale e ambientalista nel settore dei beni comuni. Ha scritto da ultimo, con Franco Motta, "Dentro la zona rossa. Il virus, il tempo, il potere" (Sensibili alle foglie, 2020).

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