Circolare immaginaria per il nuovo anno del Ministro dell’istruzione

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Care allieve e cari allievi, insegnanti, genitori, dirigenti scolastici, personale della scuola di ogni ordine e grado, assistenti alle autonomie, vi chiedo scusa se finora ho scherzato. Forse non siete stati in grado di cogliere la mia ironia o forse non sono stato in grado di renderla più evidente, esplicita, palese. Quindi da oggi, con l’inizio del nuovo anno, cercherò di essere più chiaro, lasciando meno spazio a spiacevoli incomprensioni. Ciò non toglie che potevate immaginarvelo che una volta arrivati al governo avremmo detto e fatto cose di destra. Nel nostro esecutivo ci sono diversi ministri post-fascisti, eredi della gloriosa tradizione del MSI. Abbiamo lavorato per decenni, anche con l’aiuto del centrosinistra, per diventare potabili, per sdoganarci, per riscrivere la storia o quantomeno emendarla, per pareggiare i conti con i partigiani e i loro eredi antifascisti.

Ma andiamo con ordine.

Molte e molti di voi hanno storto il naso leggendo il nuovo nome del mio Ministero, dell’Istruzione e del Merito. Cosa c’è che vi scandalizza così tanto? Il fatto che i figli dei ricchi possano continuare a essere ricchi? Siete forse invidiosi? Suvvia, il merito lo si conquista giorno per giorno col duro lavoro, indipendentemente dalla situazione di partenza (che noi non intendiamo comunque cambiare: se avete dei dubbi date un’occhiata alla legge di bilancio e alla riforma del fisco). È vero però, forse sul merito abbiamo un po’ esagerato: non c’è bisogno di leggere troppe statistiche per sapere che chi nasce in una famiglia benestante ha più possibilità di aver successo nella vita rispetto a chi nasce in un quartiere popolare o di chi attraversa il mare su un barchino. E forse è vero che dovremmo contrastare o quantomeno limitare la visione che vede nelle sole capacità dell’individuo il metro che misura “il merito”, senza tener conto del contesto nel quale si sviluppa la sua persona, la rete di protezione che ha alle spalle, i contatti che ha e che possono tornare utili nella vita.

Forse è stata eccessiva anche la circolare del 9 novembre, nella quale celebravo la caduta del muro di Berlino, ma infilavo nel calderone una critica al comunismo tout court. Sono un professore universitario (di Diritto, oltretutto!), sono pienamente cosciente del fatto che la nostra Costituzione sia stata scritta anche dai comunisti e so che il contributo dei comunisti, italiani e non, per sconfiggere il nazifascismo è stato fondamentale. Così come so che i “comunismi” sono più di uno e non si può appiattire la storia del pensiero socialista complessivamente inteso al solo stalinismo. Sarebbe come liquidare la storia del cristianesimo per le guerre sante, la caccia alle streghe, la Santa Inquisizione e i preti pedofili. Credevo lo avreste capito da soli: era una boutade.

E sempre riguardo alla Costituzione, credete forse che non conosca gli articoli 39 e 40 e possa davvero pensare che sindacati e sciopero siano un anacronismo o, peggio, un fastidio?

Sono stato attaccato anche per aver parlato di “umiliazione” come strumento di crescita per gli studenti. In questo caso c’è proprio stata una grande incomprensione: io mi riferivo all’umiliazione che un paese intero prova quando vede risorse destinate agli armamenti e sottratte a istruzione e ricerca, bollini del supermercato per comprare attrezzature scolastiche, scuole private finanziate con soldi pubblici (anche se l’articolo 33 della Costituzione ci dice “senza oneri per lo Stato”), giovani menti che vanno all’estero perché non trovano possibilità in Italia e dirigenti scolastici trasformati in manager.

Per questo ho deciso che da oggi metterò un po’ in disparte il mio zelo e mi adopererò per risolvere i veri problemi che attanagliano la scuola pubblica italiana: affronterò il precariato cronico, investirò risorse per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, riformerò il reclutamento scolastico in modo da evitare corse a ostacoli e giochi a livelli per avere una cattedra e invertirò il processo che vede le scuole diventare, da luogo di formazione e cultura, delle appendici aziendali per gli sfruttati di domani.

il vostro Ministro dell’Istruzione e del Merito
1 gennaio 2023, Italia, Pianeta Terra-25A45

Gli autori

Alessio Giaccone

Alessio Giaccone, laureato in Scienze internazionali con tesi sulle comunità zapatiste, è insegnante precario. È segretario provinciale di Rifondazione Comunista Cuneo.

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One Comment on “Circolare immaginaria per il nuovo anno del Ministro dell’istruzione”

  1. Mi piace il suo articolo Prof. Giaccone. Conciso, spiega in poche righe quello che tanta sinistra avrebbe dovuto fare se fosse una vera sinistra progressista. Abbiamo lasciato campo largo ai postfascisti. Non abbiamo scuse. Cordiali saluti.
    Foglizzo Tranquillo.

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