Bella Ciao e il Magnificat

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Il 26 novembre Massimo Gramellini ha dedicato il suo quotidiano caffè sul “Corriere della Sera” alla stigmatizzazione del parroco pistoiese don Massimo Biancalani, reo di aver cantato in chiesa, dopo una funzione religiosa, “Bella Ciao”.

Non so quale idea Gramellini abbia del Vangelo. Io l’ho sempre letto come una promessa di resurrezione da ogni oppressione: a partire da quella della morte. Esso contiene il più antico canto rivoluzionario – il Magnificat di Maria –, dove il Signore viene esaltato per aver «abbattuto i potenti dai troni» e per aver «esaltato gli umili», per aver «rimandato i ricchi a mani vuote» e aver «saziato gli affamati». È un programma ancora sovversivo: quando Giovanni Paolo II visitò l’Argentina del regime militare, quei versetti furono censurati dall’esecuzione collettiva del Magnificat. La Madonna, oggi violentata dalla retorica dei nuovi fascisti, era allora stata censurata in nome del dio mercato. Anche Bella ciao è un canto degli oppressi, che dalle mondine passa ai partigiani e oggi è un canto globale: dalla fiction della Casa de Papel alla dura realtà di Kobane, dove la si canta in curdo. In chiesa, Bella ciao è a casa sua: anche se il ricco, il cardinale o il “Corriere della Sera” aggrottano le ciglia. Anzi, a maggior ragione.

Gli autori

Tomaso Montanari

Tomaso Montanari insegna Storia dell’arte moderna all’Università per stranieri di Siena. Prende parte al discorso pubblico sulla democrazia e i beni comuni e, nell’estate 2017, ha promosso, con Anna Falcone l’esperienza di Alleanza popolare (o del “Brancaccio”, dal nome del teatro in cui si è svolta l’assemblea costitutiva). Collabora con numerosi quotidiani e riviste. Tra i suoi ultimi libri Privati del patrimonio (Einaudi, 2015), La libertà di Bernini. La sovranità dell’artista e le regole del potere (Einaudi, 2016), Cassandra muta. Intellettuali e potere nell’Italia senza verità (Edizioni Gruppo Abele, 2017) e Contro le mostre (con Vincenzo Trione, Einaudi, 2017)

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3 Comments on “Bella Ciao e il Magnificat”

  1. Bravo Tommaso Montanari!
    Non vedo dove stia il problema. Anche don Gallo era solito cantare
    Bella ciao , persino con Gino Paoli, in ogni luogo, incluso in chiesa, e don Ciotti fece lo stesso per ricordare Don Gallo .

  2. Ha fatto bene a scrivere il suo testo e ricordare il Vangelo. Sono d’accordo col profssor Montanari. Cordialmente

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