Il futuro giovane dello sport italiano

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Se lo sport assoluto non gode di eccellente salute in Italia (conseguenza di una crisi economica che ha riflessi anche sull’agonismo) in compenso quello giovanile spicca e risalta con evidenze che fanno invidia al mondo e fanno confidente il Coni (o quello che rimane dopo la bipartizione dei compiti con Sport e salute) per l’Olimpiade del 2024, se non per quella prossima.

Sotto gli occhi di tutti l’exploit individuale di Sinner, diciottenne arrivato con la perentorietà di un botto tra i primi cento della classifica mondiale e finalista tra i Next Gen ovvero i migliori otto tennisti del mondo di classe over 21. Lui, con tre anni di meno rispetto ai competitor del torneo milanese, promette di diventare il migliore specialista italiano scavalcando a breve Fognini e Berrettini che pure anziano non è (23 anni) e compare nell’elenco dei magnifici otto per le finali ATP. Nel nuoto continuano gli exploit della Pilato (14!), tarantina di provincia, già precocissima medaglia mondiale che continua a migliorare a rotta di collo i primati italiani in una specialità che olimpica non è ma che comunque lascia intravedere i suoi margini di progresso sulla distanza doppia. Nell’atletica leggera è ancora vivo negli occhi di chi fa opinione pubblica l’ingresso in finale nei 100 del poco più che ventenne Tortu ai mondiali di atletica di Doha con possibilità di un ancora miglior trapianto internazionale con la riconversione sul 200.   

Ma la consistenza di una nazione si vede soprattutto negli sport di squadra e anche qui i toni dell’avanzata sono perentori anche se paragonati ai risultati delle squadre maggiori.

Nel calcio l’Italia è tra le migliori del mondo tra gli Under 17. E con un collettivo splendidamente irrorato con talenti adottati provenienti da altre nazioni e che (si spera) abbiano un inquadramento più sereno nel mondo dei grandi rispetto a Balotelli. Ed è una squadra che per volere dell’Inter ha lasciato a casa il miglior talento, Esposito, scoprendo sul posto la consistenza di Gnonto, fino a quel momento piuttosto sottovalutato.

Nel basket il brindisino Spagnolo, classe 2003, è considerato il miglior sedicenne europeo sotto canestro. Per affermarsi è dovuto emigrare in Spagna, al Real Madrid ma sarà comunque eleggibile per una nazionale, mestamente bastonata ai mondiali, che nel prossimo futuro si avvarrà delle sue prestazioni come di quelle di Divincenzo, Mannion, Moretti: linfa giovane per un futuro diverso. Con il suo contributo la nazionale under 16 di Fucka è approdata al bronzo nel campionato europeo di Udine. E l’Under 19 è stato medaglia d’argento ai mondiali contando sull’apporto di ragazzi d’avvenire come Oxilia e Bucarelli.

Ma gode di ottima salute anche la pallavolo che in Italia ha superato il basket per praticanti e risultati. L’Under 21 di Recine ha giocato la finale dei mondiali in Bahrein contro il sorprendente Iran. Un collettivo inzeppato di figli d’arte come Recine, Cantagalli e Gardini, ansiosi di rinnovare le gesta dei padri.  Le ragazze dell’Under 18 di Mencarelli hanno giocato e perso in Egitto a settembre la finale mondiale contro gli Stati Uniti. E tre ragazze azzurre sono state premiate nel miglior sestetto della manifestazione: Oghosasere Omororuyi, Emma Graziani e Giorgia Frosini.

L’Under 17 di pallanuoto, a rimorchio del titolo mondiale della nazionale maggiore, ha vinto gli europei di Tbilisi mentre le pari età donne curate da Zizza si sono aggiudicate il bronzo a Volos. L’Under 20 femminile ha incassato il bronzo ai mondiali di categoria.

Dunque segnatevi queste squadre e questi nomi, il futuro ci aspetta. E se tra i senior non ci saranno gli stessi risultati sarà colpa del sistema che disperde talenti così faticosamente creati.

Gli autori

Daniele Poto

Daniele Poto, giornalista sportivo e scrittore, ha collaborato con “Tuttosport” e con diverse altre testate nazionali. Attualmente collabora con l’associazione Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie. Ha pubblicato, tra l’altro, Le mafie nel pallone (2011) e Azzardopoli 2.0. (2012).

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