Turchia. Il disperato sciopero della fame di Ebru Timtik e Aytaç Ünsal

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Tra il 2017 e il 2019 il regime turco di Erdoğan ha chiuso in carcere oltre 10mila oppositori politici, curdi e sostenitori dell’HDP e ha coperto questa incarcerazione di massa con una cappa di silenzio istituzionale pressoché impenetrabile, rotto solo da appelli internazionali e, all’interno del paese, da disperati scioperi della fame. Nel novembre 2018 questo sciopero si è esteso a oltre 7mila persone, dentro e fuori le carceri. Nel solo 2019 cinque di esse sono morte per il rifiuto del cibo mentre otto detenuti si sono tolti la vita come estremo gesto di protesta (https://volerelaluna.it/rimbalzi/2019/04/15/turchia-morire-in-cella-per-rompere-lisolamento/). Da tempo in Turchia lo Stato di diritto non esiste più. Ne è stata cancellata anche l’apparenza con la rimozione e la repressione generalizzata anche degli avvocati difensori degli oppositori e dei magistrati ritenuti troppo indipendenti, come documentato dalle testimonianze raccolte in un dossier di Magistrats européens pour la démocratie et les libertés (https://volerelaluna.it/materiali/2019/06/05/la-repressione-dei-magistrati-in-turchia/).

Da ultimo Helin Bölek (https://volerelaluna.it/in-primo-piano/2020/04/13/helin-e-la-nostra-disattenzione/) e Ibrahim Gökçek (https://volerelaluna.it/?s=sciopero+della+fame), cantante e bassista del gruppo musicale Group Yorum, sono morti all’esito di un lungo sciopero della fame per rivendicare, a fronte della carcerazione e delle accuse di terrorismo, la loro innocenza e il loro diritto di cantare per la libertà del popolo turco e di tutti i popoli. Le loro morti hanno avuto una notevole eco a livello internazionale ma ciò non ha ridotto la repressione. Ora ad essere in pericolo di vita sono gli avvocati Ebru Timtik e Aytaç Ünsal, che rifiutano il cibo da diversi mesi.

Ebru Timtik e Aytaç Ünsal fanno parte di un gruppo di diciotto avvocati membri dell’Associazione degli avvocati progressisti (Çağdaş Hukukçular Derneği, ÇHD) e dell’ufficio legale del popolo (Halkın Hukuk Bürosu) impegnati nella difesa di oppositori del Governo di Erdoğan. Per questa loro militanza politica e per la loro attività professionale tutti sono stati processati, con l’accusa di appartenenza a una organizzazione terroristica, e condannati a lunghe pene detentive. In particolare Ebru Timtik è stata condannata a 13 anni e 6 mesi e Aytaç Ünsal a 10 anni e 6 mesi di reclusione.

Il processo a cui sono stati sottoposti è stato un processo farsa caratterizzato da ripetute anomalie e dalla violazione delle garanzie minime di difesa. All’inizio del procedimento agli avvocati era stata revocata la custodia cautelare ma i giudici che avevano preso la decisione sono stati rimossi e sostituiti da altri che hanno ripristinato la carcerazione (con evidenti dubbi sulla loro indipendenza e imparzialità); nel corso del processo, poi, sono stati sentiti testimoni di cui non è stata rivelata l’identità, che hanno reso le loro dichiarazioni anziché in aula con un collegamento video che ha reso impossibile la verifica della loro identità e delle condizioni in cui testimoniavano e ha impedito alla difesa un controesame efficace. Inoltre, gli imputati sono stati spesso interrotti nelle loro dichiarazioni ed espulsi dall’aula durante le udienze. Per queste ragioni il presidente della Corte e i giudici sono stati ripetutamente ricusati ma le relative istanze sono sempre state respinte e il processo è proseguito con le stesse modalità, concludendosi il 20 marzo 2019 con la sentenza di condanna. Nell’ottobre 2019 l’appello proposto dagli imputati è stato respinto dalla Corte d’appello regionale di Istanbul. Attualmente è pendente ricorso dinanzi alla Corte suprema.

In questa situazione, nel febbraio di quest’anno, Ebru Timtik e Aytaç Ünsal hanno iniziato uno sciopero della fame di protesta. Il 5 aprile, nella Giornata turca dell’avvocato, poi, hanno annunciato che lo sciopero proseguirà a tempo indeterminato anche fino alla morte. L’astensione dal cibo è tuttora in corso e la loro salute si sta rapidamente deteriorando tanto che ora sono stati ricoverati in ospedale per essere sottoposti ad alimentazione forzata.

L’11 agosto scorso l’associazione Lawyers for Lawyers e altre organizzazioni di giuristi europei hanno lanciato un appello per la liberazione di Ebru Timtik e Aytaç Ünsal e denunciato la situazione in atto ma nulla è cambiato e il rischio di un esito drammatico, simile a quello di Helin Bölek e Ibrahim Gökçek, è elevato e ravvicinato.

Questo esito sarebbe una gravissima sconfitta per l’umanità, lo Stato di diritto e la giustizia. È auspicabile che gli interessi economici e geopolitici non inducano ancora una volta l’Unione europea e i singoli Governi ad assistere in silenzio o con prese di distanza puramente formali.

ULTIMA ORA: Ebru Timtik non ce l’ha fatta. Oggi 28 agosto, dopo 238 giorni di digiuno, è morta. Come  Helin Bölek, come Ibrahim Gökçek e come molti altri oppositori del regime. Che la terra le sia lieve!

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