«Un altro Cile è possibile, noi siamo stanchi, ci uniamo»

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Le manifestazioni che si stanno svolgendo in Cile continuano nonostante la dura repressione poliziesca e militare.
Già nel resoconto mensile relativo al mese di settembre sulle condizioni e i diritti dei lavoratori e dei conflitti sociali e per l’affermazione della democrazia segnalammo la protesta della Confederazione sindacale internazionale contro l’aggressione delle forze di polizia condotta contro la prima manifestazione indetta dal Movimento Unità Sociale per il 5 di settembre. Seguirono molti arresti, tra questi il segretario generale e la presidente del più importante sindacato cileno, la CUT. Poi il governo Piñera ha promulgato per il 19 di settembre lo stato di emergenza, è intervenuto l’esercito e si sono cominciati a contare i morti.
La mobilitazione popolare e la costituzione di un movimento unitario denominato Unidad Social è stato preparato durante l’anno con la promozione dello sciopero generale indetto dalla CUT contro l’aumento di tutte le tariffe dei servizi necessari alle famiglie, lo svolgimento a marzo delle manifestazioni contro il sistema AFP (il disegno di legge che approfondisce il modello cileno della pensione a capitalizzazione individuale fallito dal punto di vista della garanzia di pensioni decenti, che ha invece arricchito gli imprenditori), le manifestazioni degli studenti contro il taglio dei finanziamenti alla scuola pubblica e delle donne per affermare il diritto all’aborto, le lotte contro la privatizzazione dell’acqua soprattutto nel sud del Paese. Fanno parte del Movimento Unidad Social l’associazione dei familiari dei detenuti politici desaparecidos, quella dei familiari degli assassinati dal regime di Pinochet e quella dei prigionieri politici intitolata a Salvador Allende.
La repressione è stata dura.
Riportiamo i dati dell’INDH, Istituto Nazionale dei Diritti Umani, una organizzazione di diritto pubblico, istituita per legge ma autonoma dal potere politico:

 1. Osservazioni svolte nei commissariati

Dalle visite in 80 commissariati abbiamo potuto constatare le detenzione di 2410 persone.
Tra questi, 274 adolescenti (142 ragazzi e 41 ragazze) e 442 donne.
Abbiamo potuto registrare denunce dei detenuti e delle detenute di denudamenti, minacce di violenza e altre forme di violenza sessuale, maltrattamenti fisici e verbali, detenzioni per molte ore in furgoni con scarsissima ventilazione.

2. Osservazioni svolte negli ospedali

Dalle visite in 38 ospedali abbiamo potuto registrare l’ingresso di 421 persone adulte.
Delle persone che abbiamo potuto visitare, 210 presentano ferite da armi da fuoco, 165 per lesioni, molte delle quali con ferite agli occhi per l’impatto di pallini sparati da armi.

3. Stiamo sollecitando le autorità affinché sia resa pubblica la cifra ufficiale dei morti

Stanchi di subire, come afferma lo slogan del Movimento Noi siamo stanchi, ci uniamo”, il 25 ottobre si è svolto lo sciopero generale indetto dalla CUT con una larghissima partecipazione dei lavoratori, ancora una volta aggrediti, durante lo svolgimento delle manifestazioni. E il giorno dopo, il 26 ottobre, indetta dal Movimento Unità Sociale, si è svolta una manifestazione che ha visto a Santiago la partecipazione di più di un milione di persone.

Di seguito pubblichiamo un estratto del Manifesto della piattaforma dell’Unità Sociale composta da oltre 60 organizzazioni sociali del mondo dei sindacati, delle popolazioni, della difesa dell’ambiente, dei popoli nativi, delle femministe, degli studenti, dei diritti umani, tra gli altri, che si sono uniti per promuovere un grande protesta nazionale che si è svolta giovedì 5 settembre: «Un altro Cile è possibile, noi siamo stanchi, ci uniamo».

Ai movimenti e alle organizzazioni sociali del Cile

Un sentimento di indignazione, fastidio e rabbia attraversa il paese, nel vedere come crescono le diseguaglianze e le impunità, osservando che non esiste quasi nessun settore della società che non sia influenzato dalla corruzione o dalla crisi morale, che corrode gran parte delle istituzioni della repubblica.

I settori politici promotori e sostenitori del neoliberismo imposto durante la dittatura, mantengono fino ad oggi una Costituzione illegittima e difendono un assetto sociale, istituzionale ed economico, che impedisce cambiamenti democratici e il recupero dei diritti fondamentali. È chiaro che l’attuale democrazia è sempre più inadeguata e non serve gli interessi popolari.

Si uniscono il mondo del lavoro, i pensionati, le donne, gli studenti, i popoli indigeni, gli immigrati, tra gli altri. Per le condizioni della salute, l’istruzione e la cultura, l’edilizia abitativa, i territori, l’acqua e l’ambiente, stiamo vivendo di giorno in giorno le conseguenze disastrose e talvolta catastrofiche di decenni di politiche neoliberiste volte a promuovere l’individualismo sulla solidarietà mentre i proprietari del potere, la classe economica e coloro che li rappresentano, pensano solo a massimizzare i loro profitti non rispettando e violando le libertà e i diritti fondamentali – diritti umani, politici, economici, sociali, etnici, sessuali, culturali – di tutti gli abitanti del territorio. Tutto questo è stato aggravato dall’attuale governo, con politiche pubbliche regressive, aumento sistematico della repressione, impunità nella violazione dei diritti umani, coperte e sostenute dalle forze conservatrici in parlamento, volte a ridurre ulteriormente i pochi diritti che ci sono rimasti.

I movimenti e le organizzazioni sociali che aderiscono a questo manifesto intendono cambiare questo stato di cose, non resteremo nell’immobilità e nella rassegnazione, né seguiremo ognuno per conto proprio, marciando separatamente per i propri scopi, con risultati scarsi o nulli. Vogliamo una società diversa con più libertà e democrazia, con più uguaglianza e giustizia, con più solidarietà e fraternità. In questo siamo tutti d’accordo, quindi abbiamo deciso che è giunto il momento di agire all’unisono.

Uniti per fermare la voracità del capitale in tutte le aree della società, per frenare gli abusi, la repressione e gli attacchi alle nostre libertà e diritti, l’appropriazione della nostra ricchezza e del nostro patrimonio; ancor più quando a livello mondiale esiste una strategia dei settori più reazionari, rappresentativi delle grandi transnazionali, con l’obiettivo di porre fine alla democrazia, intraprendere le strade del totalitarismo e affinare la selvaggia depredazione di esseri umani, territori e ambiente. Sono in gioco il destino dell’umanità e il futuro stesso del nostro pianeta.

Partendo da questo desiderio di unità e convergenza abbiamo deciso di concordare un semplice scopo comune, che non è altro che: la difesa e il recupero delle libertà e dei diritti fondamentali, che hanno senso per le donne e gli uomini semplici, per le nostre persone che aspirano a una vita buona, giusta e accogliente.

Poiché il Cile ha urgente bisogno di un cambiamento, abbiamo raggiunto l’accordo per convocare e invitare tutti i cittadini, tutti coloro che vivono su questa terra, tutte le forze sociali del paese ad agire e mobilitarsi per raggiungere questo obiettivo ed essere parte di una grande Giornata di Protesta Nazionale, il prossimo 5 settembre.

Solo unendo le nostre volontà possiamo essere in grado di costruire un presente e un futuro migliori, sconfiggendo la disperazione e la frustrazione, costruendo tutta la fiducia e la forza necessarie per conquistare i diritti che oggi ci vengono negati.

Un altro Cile è possibile

Coordinadora Nacional de Trabajadores/as NO+AFP – FECH, Federación de Estudiantes U de Chile – FEUC, Federación Estudiantes PUC – CONFECH – ANEF, Agrupación Nacional de Empleados Fiscales – CUT, Central Unitaria de Trabajadores – Colegio de Profesores – Coordinadora Feminista 8M – UKAMAU – FENAPO, Federación Nacional de Pobladores – ACES, Asamblea Coordinadora de Estudiantes Secundarios – CONES, Coordinadora Nacional de Estudiantes Secundarios – AFDD, Agrupación Familiares de Detenidos Desaparecidos – AFEP, Agrupación de Familiares de Ejecutados Políticos – Coordinador de DDHH y Organizaciones Sociales – Plataforma Chile Mejor Sin/TLC – Movimiento de Defensa por el acceso al Agua, la Tierra y la protección de Medio Ambiente, MODATIMA – Confederación FENPRUSS – Confederación Salud Municipal, CONFUSAM – Confederación Bancaria – Coordinadora de Sindicatos del Comercio y Servicios – SINTEC – Federación Contratista Anglo American Minas – CONFEDEPRUS – EVEP Espacio Vinculante por una Nueva Educación Pública – MUMS, Movimiento de diversidad sexual – MAT Movimiento por el Agua y los Territorios – Red de Sitios de Memoria – Coordinadora Nacional de Ex Presas y Presos Políticos Salvador Allende – Mesa Social por la Salud – FENATRAFAR, Federación Nacional de Trabajadores de Farmacias – Coordinadora Nacional de Inmigrantes-Epicentro – Federación de Colegios Profesionales – Fundación Constituyente XXI – Red de Comunicadores Populares Werquen Rojo – Confederación de Trabajadores del Cobre CTC – Sindicato Nacional de Trabajadores del Líder SIL – Confederación de Trabajadores Forestales de Chile CTF – Confederación Nacional de Trabajadores Metalúrgicos CONSTRAMET – Federación Nacional de Trabajadores de Call Center, FETRACALL – Sindicato Nacional Interempresas de Trabajadores de Agencias de Aduanas de Chile – Consejo Nacional de Trabajadores de la Educación – Secretaria Nacional de la Salud Pública – Secretaria Ramal del Comercio – Confederación de Gente del Mar CONGEMAR – Sindicato Profesionales y Técnicos Aguas Andinas – Federación Nacional Manipuladoras de Alimentos FENAPA – Confederación Nacional de Trabajadores Públicos y Privados CGTPP – Confederación Nacional Unitaria Transporte y Afines, CONUTT – Confederación de Trabajadores de la Minería y Servicios Integrales CONTRACOMS – Coordinadora Chile Federación Sindical Mundial – Sindicato Interempresa de la Gran Minería y Ramas Anexas SITECO – Federación de Asociaciones de Funcionarios Universidad de Chile FENAFUCH – Fundación Emerge – Fundación Saberes Colectivos – Federación Nacional de Asociaciones de Salud Pública FEDASAP – Comité de Allegados de la Agrupación de Vendedores Ambulantes de Santiago – Federación Nacional de Trabajadores Independientes, FENATRI – Sindicato Starbucks Chile – SIDARTE – FENATRAMCO – Coordinadora Eloísa Díaz, ACAUCCH, Aquí la Gente, SIDARTE, ALAMES Chile – Coordinadora Los Sin Tierra ASEMUCH, Confederación Nacional de Funcionarios Municipales de Chile – CORPADE, Coordinadora de Padres y Apoderados por el Derecho a la Educación -ANATRAP, Asociación Nacional de Trabajadora/es del Patrimonio

Gli autori

Fulvio Perini

Perini Fulvio, sindacalista alla CGIL, ha collaborato con la parte lavoratori, Actrav, dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro.

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