Osservatorio quindicinale

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Le notizie più importanti dall’Africa Subsahariana
1 luglio 2018

Attacchi agli incontri pubblici del presidente dello Zimbabwe e del primo ministro dell’Etiopia, oltre 200 morti nella Nigeria centrale, si tenta di risolvere la guerra civile in Sud Sudan e lo scontro di confine tra Etiopia ed Eritrea…

 

Africa Occidentale e Sahel

Gambia

Mali

  • Mamoudou Gassama, il giovane ragazzo originario del Mali che ha salvato un bambino a maggio salendo al quarto piano di un palazzo a Parigi, e il cui atto eroico gli è valso la cittadinanza francese, è stato ricevuto sabato 16 giugno all’aeroporto di Bamako, capitale del Mali, dai suoi compatrioti. Oltre ad essersi ricongiunto con il padre, che non vedeva dal 2011, è stato ricevuto anche dal presidente del suo Paese, Ibrahim Boubacar Keïta (IBK), che ha definito Gassama «un figlio degno e coraggioso del Mali».

  • Continua nel Paese l’insicurezza dovuta allo jihadismo, al banditismo, alle milizie e ai conflitti inter-comunitari. Il 19 giugno è stato reso pubblico il coinvolgimento dell’esercito maliano nella morte di circa 25 persone che sono state trovate il 13 giugno in fosse comuni nel centro del Paese. Il ministro della Difesa Tiéna Coulibaly ha confermato «l’esistenza di fosse comuni che coinvolgono il personale delle Forze armate del Mali (FAMA)». Inoltre, sabato 23 giugno, 32 civili hanno perso la vita in un attacco nella regione di Mopti, nel centro del Paese. L’attacco era contro gli allevatori di bestiame di etnia Peul ed è stato attribuito a bande denominate “cacciatori”, chiamate anche “Dozo”, riconosciuti per i loro vestiti. I “cacciatori” sono organizzati in fratellanze e società, più o meno segrete, presenti tra i gruppi etnici Bambara o Dogón, tra gli altri.

Burkina Faso

  • Due poliziotti sono morti in un doppio attacco in due località nell’est del Paese. L’incidente è avvenuto in un’area in prossimità del nord del Benin e del Togo, dove il banditismo opera ricorrentemente. Secondo notizie tratte dal sito Armed Conflict Location & Event Data Project (ACLED) emerge che per la crescente pressione dell’esercito francese nel Grande Sahara con la cosiddetta Operazione di Barkhane (ISGS, nel suo acronimo in inglese) contro le forze dello Stato islamico, che in questo momento si sta svolgendo nelle terre di confine tra Mali e Niger, le bande jihadiste si sarebbero spostate più a sud – nella regione nigeriana di Tillabéri – ma anche nella regione orientale del Burkina Faso.
  • Il 22 e il 23 giugno si è tenuto a Ouagadougou, la capitale, il secondo summit degli “Africtivist”, che riunisce attivisti provenienti da tutto il continente africano per riflettere sulla collaborazione tra governi e società civile e rafforzare la democrazia nel continente.

Costa d’Avorio

Nigeria

 

Africa Centrale

Camerun

  • Continua la crisi nella zona anglofona e in queste settimane il governo del Paese ha pubblicato un rapporto che accusa i separatisti anglofoni di aver ucciso 81 membri delle forze di sicurezza dalla fine del 2017 e più di 100 civili negli ultimi 12 mesi. Inoltre, il documento indica che sono state date alle fiamme 120 scuole. Come è già stato segnalato nei precedenti resoconti, il 18 maggio l’ambasciatore statunitense in Camerun ha accusato le autorità di questo Paese africano di omicidi selettivi e altri atti di violenza nella lotta contro i separatisti anglofoni. A causa delle violenze, secondo l’Ufficio di Coordinamento per gli Affari Umanitari delle Nazioni Unite (OCHA), alla fine del 2016 circa 160.000 persone hanno abbandonato in questa zona le loro case.

Repubblica democratica del Congo

Congo Brazzaville

  • Il governo ha riferito che comincerà a esportare il ferro per la prima volta nella sua storia. Questo annuncio segnala nuove possibilità di crescita dell’economia, in un Paese che dipende per oltre il 70% dalle esportazioni di petrolio.

Guinea Equatoriale

  • Il presidente, Teodoro Obiang, ha convocato per metà giugno una tavola rotonda per il dialogo politico che si terrà a luglio. Oltre al governo e a organizzazioni della società civile, parteciperanno «partiti politici legalizzati e non legalizzati, sia dall’interno del Paese, sia dall’esilio». Tuttavia, l’unico partito di opposizione che aveva superato la soglia per la rappresentanza nelle ultime elezioni legislative, i “Cittadini per l’innovazione (CI)”, poi messo fuori legge lo scorso febbraio, ha denunciato di non esser stato invitato al tavolo.

 

Africa Orientale e Corno d’Africa

Eritrea

  • L’Eritrea è in uno stato “né di pace né di guerra” con la vicina Etiopia a causa di una disputa di confine che ha già portato entrambi i Paesi in guerra tra il 1998 e il 2000. Questo conflitto latente è attualmente riemerso dopo l’annuncio del primo ministro etiopico, Abiy Ahmed, di voler raggiungere un accordo. Dopo diverse settimane di silenzio, l’Eritrea ha risposto positivamente e il 26 giugno ha inviato una delegazione diplomatica nella capitale etiopica guidata dal ministro degli esteri. Con questo incontro si intende preparare un viaggio altamente simbolico del primo ministro etiopico nella capitale eritrea. Anche se la pace sarà raggiunta solo con gesti concreti, come il ritiro delle truppe da Badmé, la città di confine dove iniziò la guerra, e che finora l’Etiopia si è rifiutata di cedere all’Eritrea dopo aver firmato gli accordi di pace di Algeri nel 2000.

Etiopia

  • Sabato 23 giugno, ha avuto luogo un attacco con granate durante una manifestazione che vedeva la presenza del primo ministro dell’Etiopia, Abiy Ahmed, che governa da aprile 2018, poco dopo le dimissioni del suo predecessore. Due persone sono morte e almeno 132 sono rimaste ferite. La manifestazione era la prima di un ciclo di incontri promosso dal presidente Ahmed da quando è primo ministro. Nel suo periodo di presidenza sono state attuate politiche riformiste con gesti come la liberazione dei dissidenti, la rimozione delle restrizioni di Internet e di 246 tra siti web e canali televisivi, la ricerca di soluzioni del conflitto di confine con l’Eritrea. Ahmed ha persino ammesso le pratiche di tortura dei prigionieri politici durante una sessione parlamentare, per difendere la sua proposta di liberazione dei prigionieri detenuti per presunta corruzione e terrorismo. Sono stati arrestati 30 sospettati per l’attacco del 23 giugno e il governo degli Stati Uniti invierà esperti dell’FBI per indagare sull’attentato.

Sud Sudan

  • Salva Kiir, presidente del Sud Sudan, il Paese più giovane del mondo, e Riek Machar, ex vicepresidente attualmente in esilio, si sono incontrati il 20 giugno per la prima volta dal 2016 per riavviare i colloqui con i quali cercare un accordo di pace. Non è un compito facile, perché non si riesce mai a raggiungere un accordo che permetta la risoluzione del conflitto. Si sono già incontrati ad Addis Abeba, la capitale dell’Etiopia e lunedì 25 giugno si sono incontrati di nuovo Khartum, la capitale del Sudan.

Kenia

  • In Kenya, 15 persone sono morte e 70 ferite per un incendio in un affollato mercato del centro di Nairobi, la capitale. Inoltre, otto poliziotti hanno perso la vita in un probabile attacco del gruppo jihadista somalo Al Shabaab; è successo domenica scorsa, 17 giugno, nella contea di Wajir, ad est del Paese. Al Shabaab ha dichiarato guerra al governo keniota perché questo Paese africano ha schierato le sue truppe in Somalia nella missione delle Nazioni Unite (AMISOM) che sostiene il governo somalo nella lotta contro il gruppo jihadista.
  • In queste settimane si è presentato un caso controverso in Kenya per quanto riguarda le importazioni di zucchero. A metà giugno il ministro dell’Interno ha dichiarato che lo zucchero era stato sequestrato per i livelli nocivi di mercurio presenti, mentre il ministro del commercio lo ha negato. L’ente keniota che controlla la sicurezza dei cibi ha pure negato che sia stato trovato nei campioni del mercurio segnalando però che contenevano rame e piombo in una percentuale superiore a quella raccomandata. Lo scandalo ha aperto le discussioni sul contrabbando di zucchero e sulle condizioni della sua conservazione. Alcuni kenioti hanno espresso le loro incertezze, la sfiducia e la preoccupazione dei consumatori, preoccupati per le affermazioni ingannevoli o false da parte dei politici.

    Interior Minister: “We conducted tests & they show the sugar had mercury.”
    Trade Minister: ” We conducted tests & they show the sugar had NO mercury.” Kenya Bureau of Standards: “We are the agency mandated to conduct tests, but we have not conducted tests on any sugars.” — Gabriel Oguda (@gabrieloguda) 20 juin 2018

Zambia

  • Almeno dieci minatori sono morti e sette sono rimasti feriti per una frana in una miniera di rame nel centro del Paese. Lo Zambia è il secondo produttore nel continente africano di rame, che rappresenta il 75% delle sue esportazioni.

Zimbawe

  • Il presidente dello Zimbabwe, Emmerson Mnangagwa, ha subito un attacco con una granata lo scorso 23 giugno, lo stesso giorno dell’attentato in Etiopia. È successo durante un ciclo di incontri in preparazione delle elezioni che si terranno il 30 luglio. Secondo un quotidiano di Stato, due persone sono morte e più di quaranta sono rimaste ferite. Mnangagwa sospetta che il responsabile dell’attacco sia stato il G40, un gruppo che sostiene Grace Mugabe, l’eventuale candidata alla successione di suo marito, Robert Mugabe, presidente per 30 anni che con i suoi 93 anni era il presidente più anziano del pianeta. Il cambio della presidenza è avvenuto nel novembre 2017, quando i militari sono intervenuti dopo i disaccordi interni al partito di governo e il licenziamento del vicepresidente, Emmerson Mnangagwa, che aspirava anche alla presidenza. Dalla uscita di scena del vecchio presidente, Mnangagwa è il presidente provvisorio del Paese. Nonostante l’attentato alla sua vita, il leader assicura che l’incidente non fermerà le elezioni che, inoltre, saranno per la prima volta dal 2002 monitorate da osservatori stranieri.
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Africa Australe

Sudafrica

  • Il 26 giugno, secondo la società proprietaria della miniera Silbanye-Stillwater, un minatore è morto a Khomanani, nell’est del Sudafrica, dopo essere stato colpito da un escavatore; con la morte di questo lavoratore sono già sei minatori rimasti uccisi questo mese nelle miniere della società, il più grande produttore di oro in Sud Africa e uno dei 10 più importanti al mondo.

 

Madagascar e gli Stati delle isole

Madagascar

  • Hanno una data le elezioni anticipate per risolvere la crisi politica in Madagascar, si terranno il 7 novembre e il secondo turno il 19 dicembre.

Comore

  • Il vice presidente delle Comore, Ahmed Ben Said Jaffar, ha denunciato come illegale la celebrazione del referendum costituzionale del 29 luglio proposto dal presidente Azali Assoumanim, considerandola una “deriva pericolosa”. Inoltre, venerdì 22 giugno, tre leader dei partiti di opposizione sono stati arrestati durante una manifestazione che denunciava il referendum e il rischio di un governo autoritario. La consultazione referendaria consentirebbe al presidente Assoumanim, eletto nel 2016 con un mandato non rinnovabile di cinque anni, di candidarsi per un secondo mandato come presidente delle isole dell’arcipelago dell’Oceano Indiano.

 

Tratto da: lamarea.com
Traduzione di Fulvio Perini

Gli autori

lamarea.com

La Marea è il nome di una rivista mensile cartacea spagnola e di un quotidiano digitale (lamarea.com) editi da MásPúblico S. Coop, una cooperativa di lettori e di lavoratori nata nel dicembre 2012, con l'obiettivo di un giornalismo rigoroso e impegnato nell'approfondimento politico e culturale.

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