Osservatorio quindicinale

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LE NOTIZIE PIÙ IMPORTANTI DALL’AFRICA SUBSAHARIANA

I risultati del referendum in Burundi, la fine delle relazioni diplomatiche tra Burkina Faso e Taiwan, il risorgere della violenza nella zona di lingua inglese del Camerun e lo scoppio di una epidemia di Ebola nella Repubblica Democratica del Congo segnano l’attualità della regione nelle ultime due settimane.

AFRICA OCCIDENTALE E SAHEL

Mali

  • Il rapimento di due insegnanti delle scuole secondarie nel centro del Paese da parte di membri di un gruppo jihadista, l’omicidio di 20 persone nel nord, vicino al confine con il Niger, la morte di 12 civili dopo l’attacco a un soldato in un mercato o il rapimento da parte di individui armati di due arabi sono solo alcuni degli eventi che mostrano il clima di insicurezza che esiste in Mali a causa del jihadismo; ma anche a causa dell’aumento delle tensioni tra le comunità. Queste tensioni e l’assenza di protezione da parte delle forze di sicurezza dello Stato hanno spinto le popolazioni ad assumere la difesa nelle proprie mani. In questi giorni sono stati creati altri due nuovi gruppi di autodifesa con caratterizzazioni etniche (uno dogón e un’altro peolo) nel centro del Paese.
  • In questo scenario, il 29 luglio si terranno le elezioni presidenziali e l’attuale presidente, Ibrahim Boubakar Keïta ha annunciato ufficialmente la sua candidatura per la rielezione. Tranne negli ambienti del presidente, è difficile trovare un cittadino maliano che parli bene di lui e del suo mandato.

Burkina Faso

Niger

  • Le violenze in Mali si stanno diffondendo in Niger, lungo i confini che dividono i due Stati, dove 17 civili sono stati uccisi il 19 maggio. Si tratta della prima uccisione con le caratteristiche del conflitto tra comunità nella regione, dovuto, secondo le autorità, a rappresaglie tra i peul e i tuareg. Ci si interroga su chi c’è dietro questi attacchi e sulle loro motivazioni, dove entrano in gioco sia le tensioni tra comunità e le milizie armate di ciascun gruppo che i gruppi jihadisti che operano nell’area.
  • Nel contempo, dieci ONG hanno richiesto il rilascio dei 26 attivisti in carcere da marzo per aver organizzato una manifestazione vietata contro la legge finanziaria, giudicata antisociale. Questa situazione «provoca il dissenso e la critica delle organizzazioni internazionali per la difesa dei diritti umani e dello sviluppo», ha dichiarato il direttore di Oxfam nell’Africa occidentale, Adama Coulibaly. Al momento non si sa quando verranno rilasciati.

Guinea Conakry

  • Il primo ministro guineano, Mamady Youla, e il suo governo hanno presentato le loro dimissioni al presidente del Paese, Alpha Condé, il 17 maggio. Le dimissioni avvengono ad alcuni mesi dal prossimo svolgimento delle elezioni legislative che si terranno alla fine del 2018 e tre mesi dopo le elezioni locali, i cui risultati vennero contestati dall’opposizione provocando violente manifestazioni in cui morirono almeno 15 persone. Con le nuove nomine si cerca di favorire la costituzione di un governo meglio accettato dal popolo guineano, per calmare le tensioni. La riorganizzazione dell’Esecutivo era imminente da diverse settimane. Ora la domanda che sorge è chi sostituirà Youla.

Nigeria

AFRICA CENTRALE

Ciad

  • Il Paese è stato interessato da due scioperi. Il primo è uno sciopero dei funzionari pubblici per chiedere il pagamento completo dei loro stipendi, ridotti del 30% dal mese di gennaio per la decisione del Fondo monetario internazionale di ridurre i salari dei dipendenti pubblici. Il secondo è uno sciopero di magistrati e avvocati per un incidente che ha visto alcuni di loro attaccati dalla polizia in una città del Paese.
  • Il principale leader dell’opposizione in Ciad, Saleh Kebzabo, si è incontrato con l’attuale presidente il 17 maggio in rapporto alle prossime elezioni legislative che si terranno a novembre. L’evento non è piaciuto al resto dell’opposizione e ancor meno dopo i cambiamenti della Costituzione che permetteranno a Idriss Déby di rimanere al potere fino al 2033. Inoltre, il presidente ha firmato un’ordinanza in base alla quale in ciascuna lista elettorale dovrà esserci una rappresentanza di almeno il 30% di donne. Se questa quota non verrà soddisfatta, le liste non potranno presentarsi alle elezioni.

Camerun

Repubblica Centroafricana

  • Il 23 maggio, 12 persone sono morte nel quartiere PK5 a Bangui, la capitale, nello scontro tra gruppi dopo l’attacco a una chiesa avvenuto il primo aprile che provocò almeno 16 vittime. In risposta all’attacco venne dato fuoco a una moschea e vennero linciati due musulmani. Il quartiere PK5 è un’enclave musulmana in una città per lo più cristiana. In quest’area sono nati gruppi musulmani di autodifesa (Seleka) dopo la caduta del Presidente François Bozizé. La Repubblica Centrafricana è in conflitto dal 2013, provocando una grave crisi umanitaria che ha collocato questo Paese nell’ultima posizione dell’indice di sviluppo umano delle Nazioni Unite.

Repubblica Democratica del Congo

  • Il 17 maggio è stato annunciato che l’epidemia di Ebola, dichiarata l’8 maggio nella provincia di Équateur, era arrivata a Mbandaka, un centro urbano con 1,2 milioni di abitanti. Il 28 maggio, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha censito 51 casi di contagio (35 confermati, 13 probabili e 3 sospetti) e 25 morti a causa del virus.
  • Nell’ambito dei molteplici conflitti che affliggono il Paese, in questi quindici giorni sono morti 5 soldati, 14 ribelli ugandesi del Fronte democratico alleato (ADF) e 10 civili nella regione del Nord Kivu, nell’est. Nel centro del Paese, 7 persone sono morte e 11 sono rimaste ferite in un villaggio nel Kasai.
  • In relazione alla situazione politica, il presidente ha espresso la sua intenzione a presentarsi per il terzo mandato, sebbene sia vietato dalla Costituzione. Per questo ha nominato tre nuovi giudici nella Corte costituzionale, due dei quali favorevoli al governo. La Chiesa congolese ha denunciato questa operazione e i due più importanti esponenti politici dell’opposizione, Felix Tshisekedi e Moïse Katumbi, hanno annunciato l’intenzione di indicare un solo candidato per le prossime elezioni presidenziali.

Guinea Equatoriale

  • Il fumettista Ramón Esono Ebalé venne arrestato e imprigionato nel settembre 2017, con false accuse, per le sue vignette critiche contro Teodoro Obiang, presidente del Paese da 39 anni. Fu rilasciato alla fine di febbraio di quest’anno, senza però poter lasciare il Paese prima del 28 maggio, per ragioni amministrative. Attualmente si trova in Spagna, di cui la Guinea è stata colonia dal 1885 al 1968. Da qui, spera di recarsi in El Salvador per incontrare la sua famiglia.

AFRICA ORIENTALE E CORNO D’AFRICA

Sudan del Sud

  • Si è svolto ad Addis Abeba, capitale dell’Etiopia, il 23 maggio scorso, l’ultimo round di negoziati di pace per cercare di risolvere il conflitto che soffre il Sud Sudan dal dicembre 2013, quando i disaccordi tra il presidente, Salva Kirr, e il vicepresidente, Riek Machar, hanno provocato una guerra civile ancora in corso. L’incontro si è concluso senza accordo. Una settimana prima, la missione ONU in Sud Sudan (UNMISS) aveva annunciato l’invio di 150 soldati nello Stato di Unity per proteggere i civili dagli scontri tra governo e truppe ribelli.

Etiopia

  • Il 29 maggio, il governo dell’Etiopia ha graziato più di 500 prigionieri. Tra di loro figura Andargachew Tsige, leader del gruppo di opposizione Ginbot 7, considerato dall’esecutivo un terrorista. Andargachew è accusato di fomentare attacchi e addestrare gruppi di opposizione operando in Eritrea. Il suo arresto e l’estradizione dallo Yemen nel 2014 furono criticati dalla comunità internazionale mentre le organizzazioni per i diritti umani hanno accusato l’Etiopia di usare il gruppo Ginbot 7 come pretesto per perseguitare politici e giornalisti. Dall’inizio dell’anno, l’Etiopia ha liberato migliaia di prigionieri con le amnistie promulgate prima dall’ex primo ministro, Hailemariam Desalegn, e continuate dal suo successore, Abiy Ahmed Ali.
  • Lo scorso 26 maggio, nel centro del Paese, 23 persone sono morte e altre 6 sono rimaste ferite a causa di una frana causata da forti piogge.

Somalia

Uganda

Kenia

Burundi

Zambia

  • Il musicista e attivista dello Zambia Fumba Chama (noto come PilAto) è stato arrestato il 16 maggio dopo essere tornato nel Paese dal Sud Africa, dove si era trasferito da gennaio per sottrarsi alle minacce ricevute per una delle sue canzoni. La canzone, intitolata Koswe Mumpoto, era considerata una critica contro il presidente Edgar Lungu e il partito di governo, descrivendo una élite politica che si comporta come i topi che rubano il cibo.
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Zimbabwe

  • Il famoso musicista dello Zimbabwe, Thomas Mapfumo, ha aderito all’appello internazionale per la liberazione di PilAto.
  • La magistratura aveva convocato per il 23 maggio l’ex presidente Robert Mugabe per la scomparsa di milioni di dollari dalla vendita di diamanti. Mugabe era già stato convocato in aprile, ma non si è mai presentato.

Mozambico

  • Il parlamento del Mozambico ha approvato l’avvio di una procedura per la riforma della Costituzione con lo scopo di raggiungere la pace definitiva nel Paese, ancora attraversato dai fantasmi della guerra civile (1977-1992) che hanno seguito la guerra di indipendenza dal Portogallo (1964-1974). Una delle modifiche più importanti della Costituzione intende affermare un decentramento del potere statale in modo che, dal 2019, i governatori delle 11 province che costituiscono il Mozambico siano eletti con elezioni locali e non designati dal presidente, come è avvenuto finora.
  • All’antico conflitto irrisolto si aggiunge nel nord del Paese la minaccia di un gruppo jihadista operante da mesi. Si chiama Al Shabab ma, secondo la televisione pubblica mozambicana, non avrebbe collegamenti con il gruppo somalo che porta lo stesso nome. Il 27 maggio 10 persone sono state decapitate da questo gruppo.

AFRICA AUSTRALE

Sudafrica

  • Il giocatore Siya Kolisi sarà il nuovo capitano della squadra di rugby del Sud Africa, nota come Springboks, impegnata in una serie di tre partite con l’Inghilterra. Questo appuntamento ha una grande carica simbolica perché Siya sarebbe il primo nero ad assumere il ruolo di capitano. Tradizionalmente, il rugby è stato uno sport riservato ai soli bianchi, specialmente sotto il regime dell’apartheid.

MADAGASCAR E STATI DELLE ISOLE

Madagascar

  • Prosegue la crisi politica in Madagascar. Il 25 maggio, la Corte costituzionale suprema ha emesso la sentenza in merito alla petizione dell’opposizione per espellere dal potere l’attuale presidente, Hery Rajaonarimampianina. La Corte non espellerà il presidente, ma ha indicato la nomina entro sette giorni di un nuovo primo ministro e la composizione di un nuovo governo condiviso in proporzione ai risultati delle ultime elezioni legislative (2013). La funzione di questo gabinetto sarà quella di organizzare le prime elezioni presidenziali che dovrebbero svolgersi nell’anno.

Gli autori

lamarea.com

La Marea è il nome di una rivista mensile cartacea spagnola e di un quotidiano digitale (lamarea.com) editi da MásPúblico S. Coop, una cooperativa di lettori e di lavoratori nata nel dicembre 2012, con l'obiettivo di un giornalismo rigoroso e impegnato nell'approfondimento politico e culturale.

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