LE NOTIZIE PIÙ IMPORTANTI DALL’AFRICA SUBSAHARIANA
I risultati del referendum in Burundi, la fine delle relazioni diplomatiche tra Burkina Faso e Taiwan, il risorgere della violenza nella zona di lingua inglese del Camerun e lo scoppio di una epidemia di Ebola nella Repubblica Democratica del Congo segnano l’attualità della regione nelle ultime due settimane.
AFRICA OCCIDENTALE E SAHEL
Mali
- Il rapimento di due insegnanti delle scuole secondarie nel centro del Paese da parte di membri di un gruppo jihadista, l’omicidio di 20 persone nel nord, vicino al confine con il Niger, la morte di 12 civili dopo l’attacco a un soldato in un mercato o il rapimento da parte di individui armati di due arabi sono solo alcuni degli eventi che mostrano il clima di insicurezza che esiste in Mali a causa del jihadismo; ma anche a causa dell’aumento delle tensioni tra le comunità. Queste tensioni e l’assenza di protezione da parte delle forze di sicurezza dello Stato hanno spinto le popolazioni ad assumere la difesa nelle proprie mani. In questi giorni sono stati creati altri due nuovi gruppi di autodifesa con caratterizzazioni etniche (uno dogón e un’altro peolo) nel centro del Paese.
- In questo scenario, il 29 luglio si terranno le elezioni presidenziali e l’attuale presidente, Ibrahim Boubakar Keïta ha annunciato ufficialmente la sua candidatura per la rielezione. Tranne negli ambienti del presidente, è difficile trovare un cittadino maliano che parli bene di lui e del suo mandato.
Burkina Faso
- Come nel Mali, anche nel Burkina Faso continua l’insicurezza nel nord del Paese. I presunti membri del gruppo jihadista Ansar ul Islam hanno rapito un medico di 25 anni in un villaggio nella provincia di Soum mentre il comandante della gendarmeria di questa regione era stato sospeso per sospetti di corruzione. Era accusato di rilasciare persone arrestate, ma va ricordato che gli arresti arbitrari sono abbastanza comuni. Nella capitale, Ouagadougou, tre jihadisti e un poliziotto sono stati uccisi in un’operazione congiunta anti-terrorismo tra Burkina Faso, Ghana, Benin e Togo. Circa 200 persone sospettate di terrorismo sono state arrestate.
- Di rilievo è anche la notizia sul cambio delle relazioni diplomatiche del Burkina Faso, con la rottura con Taiwan dopo 24 anni di rapporti, a favore della Cina. Ora, in tutto il continente africano, a mantenere relazioni diplomatiche con Taiwan rimane solo il piccolo regno dello Swaziland.
Niger
- Le violenze in Mali si stanno diffondendo in Niger, lungo i confini che dividono i due Stati, dove 17 civili sono stati uccisi il 19 maggio. Si tratta della prima uccisione con le caratteristiche del conflitto tra comunità nella regione, dovuto, secondo le autorità, a rappresaglie tra i peul e i tuareg. Ci si interroga su chi c’è dietro questi attacchi e sulle loro motivazioni, dove entrano in gioco sia le tensioni tra comunità e le milizie armate di ciascun gruppo che i gruppi jihadisti che operano nell’area.
- Nel contempo, dieci ONG hanno richiesto il rilascio dei 26 attivisti in carcere da marzo per aver organizzato una manifestazione vietata contro la legge finanziaria, giudicata antisociale. Questa situazione «provoca il dissenso e la critica delle organizzazioni internazionali per la difesa dei diritti umani e dello sviluppo», ha dichiarato il direttore di Oxfam nell’Africa occidentale, Adama Coulibaly. Al momento non si sa quando verranno rilasciati.
Guinea Conakry
- Il primo ministro guineano, Mamady Youla, e il suo governo hanno presentato le loro dimissioni al presidente del Paese, Alpha Condé, il 17 maggio. Le dimissioni avvengono ad alcuni mesi dal prossimo svolgimento delle elezioni legislative che si terranno alla fine del 2018 e tre mesi dopo le elezioni locali, i cui risultati vennero contestati dall’opposizione provocando violente manifestazioni in cui morirono almeno 15 persone. Con le nuove nomine si cerca di favorire la costituzione di un governo meglio accettato dal popolo guineano, per calmare le tensioni. La riorganizzazione dell’Esecutivo era imminente da diverse settimane. Ora la domanda che sorge è chi sostituirà Youla.
Nigeria
- Il 22 maggio migliaia di cattolici sono scesi in strada in diverse città della Nigeria per protestare contro l’insicurezza che soffre il Paese più popolato dell’Africa. Mentre la violenza più nota è quella causata dal gruppo jihadista Boko Haram, la Nigeria sta soffrendo anche altri conflitti come quello tra pastori e agricoltori. Secondo l’organizzazione Armed Conflict Location e Event Data Project (ACLED), tra gennaio e aprile di quest’anno sono morte più persone a causa delle violenze intercomunitarie (217 vittime) che per gli attacchi di Boko Haram (78 deceduti). Inoltre, il 16 maggio, tre poliziotti sono stati uccisi e un tecnico siriano è stato rapito. Lavorava per una società di costruzioni nello Stato di Sokoto, nel nord-ovest della Nigeria.
AFRICA CENTRALE
Ciad
- Il Paese è stato interessato da due scioperi. Il primo è uno sciopero dei funzionari pubblici per chiedere il pagamento completo dei loro stipendi, ridotti del 30% dal mese di gennaio per la decisione del Fondo monetario internazionale di ridurre i salari dei dipendenti pubblici. Il secondo è uno sciopero di magistrati e avvocati per un incidente che ha visto alcuni di loro attaccati dalla polizia in una città del Paese.
- Il principale leader dell’opposizione in Ciad, Saleh Kebzabo, si è incontrato con l’attuale presidente il 17 maggio in rapporto alle prossime elezioni legislative che si terranno a novembre. L’evento non è piaciuto al resto dell’opposizione e ancor meno dopo i cambiamenti della Costituzione che permetteranno a Idriss Déby di rimanere al potere fino al 2033. Inoltre, il presidente ha firmato un’ordinanza in base alla quale in ciascuna lista elettorale dovrà esserci una rappresentanza di almeno il 30% di donne. Se questa quota non verrà soddisfatta, le liste non potranno presentarsi alle elezioni.
Camerun
- Si intensifica e si estende la violenza nella zona di lingua inglese del Camerun, dove nell’ultima settimana di maggio 32 persone sono morte negli scontri tra esercito e gruppi di indipendentisti. Inoltre, il tribunale militare di Yaoundé (la capitale) ha condannato a 15 anni di carcere un giornalista della radio, accusato di atti di terrorismo, ostilità contro la patria, secessione e insurrezione. Il 18 maggio, l’ambasciatore statunitense in Camerun ha accusato le autorità del Paese di uccisioni mirate e di abusi nella loro lotta contro i separatisti anglofoni. Secondo l’Ufficio per gli affari umanitari delle Nazioni Unite (OCHA), circa 160.000 persone hanno abbandonato le loro case a causa del conflitto generato dal problema dell’indipendenza a partire dalla fine del 2016.
Repubblica Centroafricana
- Il 23 maggio, 12 persone sono morte nel quartiere PK5 a Bangui, la capitale, nello scontro tra gruppi dopo l’attacco a una chiesa avvenuto il primo aprile che provocò almeno 16 vittime. In risposta all’attacco venne dato fuoco a una moschea e vennero linciati due musulmani. Il quartiere PK5 è un’enclave musulmana in una città per lo più cristiana. In quest’area sono nati gruppi musulmani di autodifesa (Seleka) dopo la caduta del Presidente François Bozizé. La Repubblica Centrafricana è in conflitto dal 2013, provocando una grave crisi umanitaria che ha collocato questo Paese nell’ultima posizione dell’indice di sviluppo umano delle Nazioni Unite.
Repubblica Democratica del Congo
- Il 17 maggio è stato annunciato che l’epidemia di Ebola, dichiarata l’8 maggio nella provincia di Équateur, era arrivata a Mbandaka, un centro urbano con 1,2 milioni di abitanti. Il 28 maggio, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha censito 51 casi di contagio (35 confermati, 13 probabili e 3 sospetti) e 25 morti a causa del virus.
- Nell’ambito dei molteplici conflitti che affliggono il Paese, in questi quindici giorni sono morti 5 soldati, 14 ribelli ugandesi del Fronte democratico alleato (ADF) e 10 civili nella regione del Nord Kivu, nell’est. Nel centro del Paese, 7 persone sono morte e 11 sono rimaste ferite in un villaggio nel Kasai.
- In relazione alla situazione politica, il presidente ha espresso la sua intenzione a presentarsi per il terzo mandato, sebbene sia vietato dalla Costituzione. Per questo ha nominato tre nuovi giudici nella Corte costituzionale, due dei quali favorevoli al governo. La Chiesa congolese ha denunciato questa operazione e i due più importanti esponenti politici dell’opposizione, Felix Tshisekedi e Moïse Katumbi, hanno annunciato l’intenzione di indicare un solo candidato per le prossime elezioni presidenziali.
Guinea Equatoriale
- Il fumettista Ramón Esono Ebalé venne arrestato e imprigionato nel settembre 2017, con false accuse, per le sue vignette critiche contro Teodoro Obiang, presidente del Paese da 39 anni. Fu rilasciato alla fine di febbraio di quest’anno, senza però poter lasciare il Paese prima del 28 maggio, per ragioni amministrative. Attualmente si trova in Spagna, di cui la Guinea è stata colonia dal 1885 al 1968. Da qui, spera di recarsi in El Salvador per incontrare la sua famiglia.
AFRICA ORIENTALE E CORNO D’AFRICA
Sudan del Sud
- Si è svolto ad Addis Abeba, capitale dell’Etiopia, il 23 maggio scorso, l’ultimo round di negoziati di pace per cercare di risolvere il conflitto che soffre il Sud Sudan dal dicembre 2013, quando i disaccordi tra il presidente, Salva Kirr, e il vicepresidente, Riek Machar, hanno provocato una guerra civile ancora in corso. L’incontro si è concluso senza accordo. Una settimana prima, la missione ONU in Sud Sudan (UNMISS) aveva annunciato l’invio di 150 soldati nello Stato di Unity per proteggere i civili dagli scontri tra governo e truppe ribelli.
Etiopia
- Il 29 maggio, il governo dell’Etiopia ha graziato più di 500 prigionieri. Tra di loro figura Andargachew Tsige, leader del gruppo di opposizione Ginbot 7, considerato dall’esecutivo un terrorista. Andargachew è accusato di fomentare attacchi e addestrare gruppi di opposizione operando in Eritrea. Il suo arresto e l’estradizione dallo Yemen nel 2014 furono criticati dalla comunità internazionale mentre le organizzazioni per i diritti umani hanno accusato l’Etiopia di usare il gruppo Ginbot 7 come pretesto per perseguitare politici e giornalisti. Dall’inizio dell’anno, l’Etiopia ha liberato migliaia di prigionieri con le amnistie promulgate prima dall’ex primo ministro, Hailemariam Desalegn, e continuate dal suo successore, Abiy Ahmed Ali.
- Lo scorso 26 maggio, nel centro del Paese, 23 persone sono morte e altre 6 sono rimaste ferite a causa di una frana causata da forti piogge.
Somalia
- Decine di soldati delle regioni del Somaliland e del Puntland sono morti negli scontri per una disputa territoriale. Il Somaliland è un’area autoproclamatasi indipendente dalla Somalia nel 1991, mentre il Puntland è semi-autonomo dal 1998.
Uganda
- 48 persone sono morte (compresi 16 bambini) in un incidente in cui sono stati coinvolti un trattore, un autobus e un camion nel distretto di Kiryandongo, a circa 220 chilometri a nord della capitale, Kampala.
Kenia
- Aumentano a 200 i morti e a 300.000 gli sfollati a causa delle piogge torrenziali in Kenia, secondo il segretario generale della Croce Rossa del Kenia, Abbas Gullet.
- Inoltre, il 28 maggio, 14 uomini d’affari e 40 funzionari sono stati arrestati per presunta appropriazione indebita di 76 milioni di euro da parte del Servizio Nazionale per la Gioventù, un ente pubblico che forma i giovani per il loro accesso alle forze armate del Paese. Sono accusati di falso, riciclaggio di denaro, abuso di potere e frode.
Burundi
- Il 17 maggio si è svolto in Burundi un referendum per consentire al presidente al potere dal 2005, Pierre Nkurunziza, di continuare a governare fino al 2034 (vedi precedente Resoconto). Il referendum è stato organizzato senza alcun osservatore internazionale e con la stampa messa a tacere. Il voto ha avuto luogo senza incidenti e ha vinto il “sì” con il 73,26%, contro il “no” (19,34%), il 3,28% di astensioni e 4,11% di voti nulli, con un tasso di partecipazione del 96,24%, secondo i dati della Commissione elettorale nazionale indipendente (CENI). L’opposizione ha chiesto alla Corte costituzionale di annullare i risultati. L’Unione Europea ha denunciato che la campagna a favore del “sì” era stata effettuata in un «clima di intimidazione e repressione» mentre l’organizzazione Human Rights Watch ha segnalato che almeno 15 persone sono state uccise e sei donne sono state stuprate.
Zambia
- Il musicista e attivista dello Zambia Fumba Chama (noto come PilAto) è stato arrestato il 16 maggio dopo essere tornato nel Paese dal Sud Africa, dove si era trasferito da gennaio per sottrarsi alle minacce ricevute per una delle sue canzoni. La canzone, intitolata Koswe Mumpoto, era considerata una critica contro il presidente Edgar Lungu e il partito di governo, descrivendo una élite politica che si comporta come i topi che rubano il cibo.
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Zimbabwe
- Il famoso musicista dello Zimbabwe, Thomas Mapfumo, ha aderito all’appello internazionale per la liberazione di PilAto.
- La magistratura aveva convocato per il 23 maggio l’ex presidente Robert Mugabe per la scomparsa di milioni di dollari dalla vendita di diamanti. Mugabe era già stato convocato in aprile, ma non si è mai presentato.
Mozambico
- Il parlamento del Mozambico ha approvato l’avvio di una procedura per la riforma della Costituzione con lo scopo di raggiungere la pace definitiva nel Paese, ancora attraversato dai fantasmi della guerra civile (1977-1992) che hanno seguito la guerra di indipendenza dal Portogallo (1964-1974). Una delle modifiche più importanti della Costituzione intende affermare un decentramento del potere statale in modo che, dal 2019, i governatori delle 11 province che costituiscono il Mozambico siano eletti con elezioni locali e non designati dal presidente, come è avvenuto finora.
- All’antico conflitto irrisolto si aggiunge nel nord del Paese la minaccia di un gruppo jihadista operante da mesi. Si chiama Al Shabab ma, secondo la televisione pubblica mozambicana, non avrebbe collegamenti con il gruppo somalo che porta lo stesso nome. Il 27 maggio 10 persone sono state decapitate da questo gruppo.
AFRICA AUSTRALE
Sudafrica
- Il giocatore Siya Kolisi sarà il nuovo capitano della squadra di rugby del Sud Africa, nota come Springboks, impegnata in una serie di tre partite con l’Inghilterra. Questo appuntamento ha una grande carica simbolica perché Siya sarebbe il primo nero ad assumere il ruolo di capitano. Tradizionalmente, il rugby è stato uno sport riservato ai soli bianchi, specialmente sotto il regime dell’apartheid.
MADAGASCAR E STATI DELLE ISOLE
Madagascar
- Prosegue la crisi politica in Madagascar. Il 25 maggio, la Corte costituzionale suprema ha emesso la sentenza in merito alla petizione dell’opposizione per espellere dal potere l’attuale presidente, Hery Rajaonarimampianina. La Corte non espellerà il presidente, ma ha indicato la nomina entro sette giorni di un nuovo primo ministro e la composizione di un nuovo governo condiviso in proporzione ai risultati delle ultime elezioni legislative (2013). La funzione di questo gabinetto sarà quella di organizzare le prime elezioni presidenziali che dovrebbero svolgersi nell’anno.