Centri d’Italia, il vuoto dell’accoglienza

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Il vuoto dell’accoglienza è il nuovo report che fotografa lo stato dell’accoglienza dei migranti in Italia. Il report è il sesto pubblicato da “Centri d’Italia-Mappe dell’accoglienza”, la piattaforma di ActionAid e Openpolis che mette gratuitamente a disposizione di analisti, giornalisti, attivisti e cittadini interessati i dati dettagliati sul sistema di accoglienza italiano per richiedenti asilo e rifugiati.

Il rapporto appena pubblicato presenta «le tendenze di una serie storica ormai consolidata, dal 2018 (l’anno di emanazione del decreto sicurezza) al 2021, in corrispondenza dei primi mesi di attuazione del decreto legge 130 del 2020, la cosiddetta riforma Lamorgese».

Questi in sintesi i dati salienti, come riassunti dagli autori del Report.
• Nel 2022 sono sbarcate in Italia 105mila persone, una cifra superiore rispetto all’anno precedente. Tuttavia nel 2016 furono quasi il doppio del 2022.
• Nell’analisi del sistema di accoglienza spicca il dato sui posti liberi nei centri. Al 31 dicembre 2021 c’erano oltre 20mila posti liberi in Italia. Il sistema è tutt’altro che “al collasso”.
• Nel 2021 erano attive 8.699 strutture. Dal 2018 sono stati chiusi più di 3mila 500 centri (-29,1%). I posti messi a disposizione nel sistema erano poco più di 97mila, di cui però il 60,9% nei centri di accoglienza straordinaria (Cas).
• Sono quasi 63mila i posti nei Cas e nei centri di prima accoglienza, a fronte di 34mila posti nel sistema di accoglienza e integrazione (Sai). Continua l’approccio emergenziale a un fenomeno del tutto ordinario.
• Nonostante un calo di 70mila posti nel sistema, tra il 2018 e il 2021 i posti nel Sai sono persino diminuiti (di oltre mille unità), come anche i centri (da 700 a 678).
• I Cas di piccole dimensioni sono quelli ad essere stati più penalizzati, avendo perso quasi 24mila posti in tre anni.
• Meno di un comune su 4 in Italia (il 23,2%) è interessato dall’insediamento di un centro di accoglienza, sia esso straordinario o afferente al sistema ordinario.
• Non c’è nessuna “invasione”. Al 31 dicembre 2021 i richiedenti asilo e rifugiati ospitati nei centri rappresentavano lo 0,13% della popolazione italiana.
• Per la prima volta presentiamo i dati sulle ispezioni nei centri. Sono relativi solo al 2019, a causa della mancanza di trasparenza sui dati da parte del ministero dell’interno. In quell’anno le prefetture hanno effettuato controlli sul 40,5% dei Cas e Cpa in Italia.
• A fronte di territori in cui decine di centri sono stati ispezionati oltre 4 volte in un solo anno, ci sono 13 prefetture che non hanno effettuato ispezioni nel 2019. Due di queste si trovano a Trapani e Agrigento.
• Il sistema ordinario dovrebbe rappresentare la prassi nell’accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati. Invece nel 2021 sono oltre 10mila i posti liberi nei centri Sai.
• Roma è la città metropolitana con più posti nei centri (circa 3.800), seguita dalle città metropolitane di Torino, Milano, Bologna, Napoli e Firenze.
• Dal 2018 al 2021, nell’area metropolitana della capitale i posti a disposizione nelle strutture del Sai sono diminuiti del 44,5%.
• A Roma nel 2021 aumenta la centralità delle strutture di grandi dimensioni: il 90% dei posti nei Cas è in centri con più di 50 posti.
• Nel territorio capitolino 8 posti su 10 sono in mano a un unico gestore, la Medihospes. E questo nonostante le ispezioni abbiano fatto emergere nel 2019 diverse irregolarità.

Scarica il report “Il vuoto dell’accoglienza”

Gli autori

ActionAid

Openpolis

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