Con l’edizione del 2022 la Fondazione Migrantes arriva alla sesta edizione del rapporto dedicato al mondo dei richiedenti asilo e dei rifugiati. Un lavoro scritto da un’équipe di autrici e autori che si lasciano “toccare e interrogare” dalle sofferenze e dalle contraddizioni che le persone in fuga nel mondo raccontano o portano scritte nei loro volti e nei loro corpi. Anche quest’anno questo sguardo è cruciale per leggere dati, norme, politiche e storie di un’Unione europea e un’Italia “sdoppiate”: solidali con gli ucraini e discriminanti e in violazione dei diritti umani e delle convenzioni internazionali per altri richiedenti asilo. Per qualcuno le frontiere sono aperte, per altri neanche i porti dopo un naufragio sono disponibili. In questo quadro di pesanti trattamenti discriminanti sia internazionali che nazionali si aprono interrogativi scomodi: ma i bambini non sono tutti uguali? le persone in fuga da conflitti e guerre che hanno già perso persone care e case non hanno tutte gli stessi diritti?
Lo studio dedicato al mondo delle migrazioni forzate, dei richiedenti asilo e dei rifugiati è scandito in quattro parti: “Dal mondo con lo sguardo rivolto all’Europa”, “Tra l’Europa e l’Italia”, “Guardando all’Italia” oltre a un “Approfondimento teologico”.
11 i nuovi contributi, curati da un’équipe di redattori e collaboratori che, oltre ad essere professionisti ed esperti del settore, seguono concretamente i richiedenti asilo e i rifugiati nei loro percorsi in Italia, o sono essi stessi rifugiati:
● 2021-2022: aumentano le persone in fuga, tra pandemia, conflitti e crisi climatica
● L’applicazione della protezione temporanea per i rifugiati dall’Ucraina: si possono trarre insegnamenti per la politica europea in materia di asilo
● Il ritorno dei muri e dei confini nell’Europa di oggi
● “Non dobbiamo lasciare indietro nessuno”: superare discriminazioni e trattamenti differenziali per promuovere una società davvero inclusiva
● “Vietato l’ingresso ai minori senza genitori”: i casi del Niger e dell’Ucraina
● Rotte migratorie verso e dall’Albania: le condizioni dei migranti e richiedenti asilo in transito
● Il sistema di accoglienza in Italia dopo vent’anni: poche cose da celebrare e molte su cui intervenire
● La protezione speciale oggi: un incontro ravvicinato del legislatore con la realtà (con qualche resistenza)
● Non c’è integrazione senza legami: un approccio interculturale alla coesione
● Le navi quarantena tra necessità e limiti alla libertà
● Un approfondimento teologico sul costruire un futuro di pace con i migranti e i rifugiati.
Le prime tre parti del volume sono corredate di altrettante sezioni statistiche con grafici, tabelle, cartine e schede di “dati e fatti” sulle migrazioni forzate e il diritto d’asilo nel mondo, lungo le varie “rotte” migratorie verso l’Europa, nel territorio dell’UE e in Italia, con numeri e serie storiche aggiornate fino a buona parte del 2022 sotto decine di parole chiave.
Rispetto all’edizione 2021 quella di quest’anno, oltre a fare il punto sulle cifre del disastro umanitario ucraino, comprende per la prima volta anche quelle dello sradicamento protratto su scala globale, dei flussi di rifugiati e migranti in Albania, dei “ghetti” italiani dove vivono migliaia di richiedenti asilo e rifugiati al lavoro come braccianti agricoli. E approfondisce ancora più nel dettaglio fenomeni di particolare attualità, dagli “sbarchi” agli arrivi via terra, dall’attività delle ONG nel Mediterraneo alla relocation di richiedenti asilo in Europa, dai respingimenti sommari e illeciti lungo i confini esterni e interni dell’UE (i pushback) alla situazione sulla frontiera occidentale delle Alpi, dove si gioca la partita dello sconfortante “game” italo-francese. Ad arricchire le pagine del volume, infine, una serie di fotografie a colori del fotografo Fabio Bucciarelli, che conduce direttamente al cuore della guerra in Ucraina con uno sguardo di attenzione alle persone e alla loro maniera di “stare” dentro il conflitto.
Il rapporto, dopo aver segnala come il numero delle persone in fuga nel mondo abbia raggiunto il più elevato livello di sempre (circa 103 milioni di persone), offre un quadro estremamente dettagliato della situazione che smentisce molti luoghi comune. Un solo esempio. Il 70% di quei 103 milioni di persone in fuga cerca rifugio in uno Stato confinante. Solo una piccola parte cerca di raggiungere e un’aliquota ancora più ridotta ci riesce all’esito di viaggi lunghissimi e ardui perché i canali di ingresso legale nei paesi europei sono minimi. Un ulteriore flash. L’Italia non è affatto – come pure abitualmente si sente dire – un paese in primo piano in termini di accoglienza e asilo. A fine 2021, prima dell’inizio della guerra in Ucraina, Roma ospitava 145mila rifugiati, Parigi mezzo milione e Berlino oltre 1,2 milioni. A giugno di quest’anno, nel mezzo della crisi umanitaria di Kiev, nei tre paesi c’erano rispettivamente 296mila, 613mila e addirittura 2.235.000 rifugiati (ucraini inclusi).
Esposti i dati il rapporto propone anche alcune indicazioni per uscire dall’impasse, prendendo spunto dalle parole di papa Francesco proposte per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato (GMMR) del 2022: «Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati». Parole che rappresentano l’orizzonte di senso a cui bisognerebbe tendere. Con tutti i migranti e i rifugiati, non solo con quelli che ci piacciono o che sentiamo più vicini a noi, perché solo così si potrà tendere a realizzare anche in terra pace e giustizia.
Qui la sintesi integrale del volume