Libro terribile e bellissimo lo definisce Valerio Evangelisti nella prefazione a questa nuova edizione Feltrinelli. Fenomeno editoriale carsico: uscito infatti prima a fine 2012 per Agenzia X e poi nel 2014 per la casa editrice Alegre per la quale lo stesso Alberto Prunetti cura la collana Working class. Una storia operaia, come recita il sottotitolo, che non avrebbe voluto scrivere Alberto, figlio di Renato Prunetti, saldatore trasfertista, una vita nelle fabbriche di mezza Italia a respirare di tutto: zinco, piombo e buona parte della tavola degli elementi di Mendeleev. Fino a quella fibra di amianto che segnerà prematuramente il destino dell’operaio. È un libro che racconta più generazioni abbracciando un’esperienza che si fa storia universale, che rivendica con orgoglio il protagonismo di quegli uomini e quelle donne nell’Italia del boom economico per arrivare a tempi più recenti in cui assistiamo alla trasformazione del lavoro nelle sue forme forse meno tragiche ma ugualmente tossiche, come quelle del precariato cognitivo di cui l’autore si fa portavoce. Un libro in cui tragedia e commedia procedono di pari passo e in cui per dirla con Wu Ming 1 «se non ti arriva la botta, vuol dire che hai messo il cuore sotto le scarpe».
segnalazione di
Filippo Scisciani
libraio di Binaria
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