Stefano Baldazzi Morra ha 13 anni nel 1975 quando si trasferisce con la famiglia a Gozzano, un piccolo paese sul Lago D’Orta. Ha un doppio cognome e porta gli occhiali ma le avversità, quelle vere, faranno capolino nel giro di pochi anni quando alcune importanti trasformazioni sconvolgono la sua quiete e quella della sua famiglia. Alcune hanno il sapore della conquista: l’apprendistato da fotografo al seguito di una coppia di amici più grandi, la scoperta della pesca come di un rito carico di significati e di possibili incontri, l’avventura di essere testimoni dei movimenti di piazza e del fermento politico di quegli anni. Altre hanno il sapore della rinuncia. Non sempre è possibile esprimere i sentimenti più veri e spesso occorre scegliere quelle parole che fanno meno male. Ma più di tutto pesa l’assenza del padre, costretto in seguito ad una grave crisi esistenziale a lasciare la famiglia, rinunciando a tutto e a tutti e finendo a vivere in strada. Quello di Michele Marzani è il racconto perfetto della traiettoria di un pezzo di vita quando scorre implacabile e travolge ogni cosa e dell’intensità della giovinezza che la accompagna e le tiene sfrontatamente testa.
segnalazione di
Filippo Scisciani
libraio di Binaria
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