La birra della Salita dei giganti di Francesco Casolo è donna, Genia lo sa fin da bambina. La conosciamo dalle prime pagine. A sei anni ascolta rapita le storie del nonno, si immagina il Nilo e quella contadina egiziana che per sbaglio aveva scoperto il nettare prezioso; prova addirittura a far fermentare l’orzo di nascosto. I giganti sono sì le montagne altissime, percorse con fatica a piedi da Biella a Gressoney, ma Giganti sono anche gli uomini che hanno creduto nella loro fabbrica, Giuseppe e Carlo Menabrea, Emilio Thedy, futuro marito di Genia.
Una saga famigliare che conquista, i cui personaggi restano impressi quasi l’autore ce li presentasse di persona. L’ottocento si affaccia al nuovo secolo, lo si respira tra le pagine. Anche la piccola Genia, diventerà come suo padre e suo nonno un Gigante, perché è lei la prescelta, anche se donna in un secolo dove ancora è difficile trovarvi posto.
Segnalazione di
Martina Franchino
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