Maria Edgarda Marcucci racconta, con Rabbia Proteggimi la sua esperienza personale e politica, prima nei movimenti studenteschi e no Tav, poi nell’YPG, le unità di protezione delle donne in Kurdistan. Ma soprattutto racconta ciò che è avvenuto dopo. Nel 2020, per il suo impegno in Siria, è ritenuta “socialmente pericolosa” e condannata a due anni di sorveglianza speciale. Puoi combattere per l’Ucraina ma non per i kurdi, puoi decidere di combattere per la libertà, ma è lo Stato che ti dice per quale libertà è giusto combattere. Eddi Marcucci ci racconta senza filtri, l’accanimento ottuso di una magistratura specchio di una italietta mediocre, corrotta, socialmente e politicamente alla deriva, mangiata viva da marionette istituzionali.
Segnalazione di
Matteo Poletti
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