Un grande autore (La banda dei Brocchi, La Famiglia Winshaw) racconta di un grande regista (A qualcuno piace caldo, La fiamma del peccato) sul set del suo penultimo e fallimentare film: Fedora. Non era facile rendere la figura caleidoscopica, iconica e iconoclasta di Billy Wilder. Coe ci riesce e ne ripercorre fedelmente alcune tappe: la fuga dalla Germania Nazista, la consacrazione a Hollywood, il successo mondiale, il ritorno in patria a cercare la famiglia sterminata nei campi di concentramento. Certo non è un libro solo per appassionati di cinema. È un libro sulla vita, sulla passione che riserviamo alle nostre scelte, sull’arte, sui viali del tramonto (Fedora ne rimarrà un fulgido esempio) che arrivano a ricordarci che non siamo immortali ma possiamo rendere immortale un pezzo della nostra storia. Un libro ricamato con lo stesso malinconico e tenero cinismo con cui Wilder ha scritto i suoi capolavori.
Segnalazione di
Matteo Poletti
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