Le destre e il proibizionismo a senso unico

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​​Contemporaneamente alla vigorosa oratoria della presidente Giorgia Meloni contro i cartelli del deputato Riccardo Magi con scritto “Cannabis non ci pensa lo Stato ci pensa la mafia”, veniva presentata presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati la 14ª edizione del Libro bianco sulle droghe “La traversata del deserto“ (librobiancodroghe-2023), un rapporto indipendente – curato da Forum Droghe, Antigone ed altri – relativo agli effetti del Testo Unico stupefacenti (dPR 309/1990) sul sistema penale, sui servizi, sulla salute delle persone che usano sostanze e sulla società. Dati e analisi che dimostrano il fallimento del proibizionismo, checché ne dica la virile retorica di chi ha governato il fenomeno delle droghe con evidenti risultati fallimentari: tribunali ingolfati per un reato senza vittima, carceri che scoppiano a causa di una vera “detenzione sociale” e droga che circola a fiumi arricchendo le mafie.

Eppure, questa politica tutta chiacchiere e distintivo sembra agitarsi scomposta soltanto alla parola “droghe”, mentre resta totalmente inerte, per esempio, di fronte al consumo di alcol e soprattutto ai suoi 7.700.000 consumatori a rischio (M = 5.250.000, F = 2.450.000). Scrive l’Osservatorio Nazionale Alcol nel Rapporto ISTISAN 2023: «L’analisi per classi di età mostra che per gli uomini la fascia di popolazione più a rischio è quella dei 16-17enni (M = 35,4%) e dagli anziani ultra 65enni; per le femmine la prevalenza più elevata si registra come per i coetanei nella fascia di età delle 16-17enni (29,0%) seguita dalle 18- 24enni (11,8%); la prevalenza di consumatori a rischio di sesso maschile è superiore a quelle delle donne per tutte le classi di età a eccezione dei minorenni». Aggiungendo che «nessun livello di consumo di alcol è sicuro per la nostra salute» e che tutti i consumatori vanno resi consapevoli del messaggio del Codice Europeo contro il Cancro: «Se bevi alcolici di qualsiasi tipo, limitane il consumo. Per prevenire il cancro è meglio evitare di bere alcolici». In Europa, ci dice l’Istituto Superiore di Sanità, il consumo di alcol è responsabile di circa 1 milione di decessi ogni anno, 2.545 al giorno, e del 5,1% di anni di vita persi nel mondo al netto della disabilità. Le conseguenze negative del consumo di alcol sulla salute sono sempre più provate dall’evidenza scientifica che ha costruito il consenso sul contrasto alle centinaia di condizioni totalmente e parzialmente attribuibili all’uso pur moderato di alcol. Tra queste, il Disturbo da Uso di Alcol (DUA), le psicosi alcoliche, le cirrosi alcoliche rappresentano gli eventi evitabili di un continuum del rischio che richiede e ancora manca d’intercettazione precoce. Eurispes ed Enpam hanno calcolato i decessi causati dall’alcol in Italia in 10 anni: 435mila morti dal 2008 al 2017 per patologie alcol-correlate, incidenti stradali, incidenti sul lavoro, incidenti domestici e omicidi o suicidi legati allo stato di alterazione psicofisica. Di questi, 296mila e cinquecento sono uomini, 139mila donne.

Nel Rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità si sottolinea l’inutilità di qualsiasi raccomandazione e di qualsiasi consiglio circa un uso moderato di alcol, considerato che per oltre sette tipi di cancro soglie di rischio sono state già rilevate nel singolo bicchiere consumato. «Puntare a una prevenzione che accompagni i trentasei milioni di consumatori di bevande alcoliche in Italia – si sottolinea nel Rapporto – assume un’importanza centrale in termini di comunicazione, informazione, sensibilizzazione e prevenzione alla luce dell’evidenza rilevata dai dati di monitoraggio SISMA di oltre 7.700.000 consumatori a rischio che possono essere ricondotti verso livelli di consumo compatibili con le linee guida a più basso rischio contribuendo a non alimentare e incrementare». Comunicazione, informazione, sensibilizzazione e prevenzione sul consumo di alcol che la presidente del Consiglio e una caterva di ministri hanno ritenuto forse di assolvere partecipando euforicamente al Vinitaly 2023 (https://www.politicheagricole.it/Vinitaly_Lollobrigida).

Le nostre vite devono fare i conti con droghe, vecchie e nuove, alcol, fumo, gioco, ma anche Internet e sesso, e poi con i disturbi alimentari. E tanto altro ancora. Chi è chiamato a governarci pro tempore dovrebbe sempre tenere a mente che «non c’è niente che distrugga il rispetto per il Governo e per la legge del paese come l’approvazione di leggi che non si riescono a far rispettare. Che il pericoloso aumento della criminalità in questo paese sia collegato al proibizionismo è un segreto di Pulcinella» (Albert Einstein, intervista al Nieuwe Rotterdamsche Courant, 1921).

​​Per scaricare il Libro Bianco sulle droghe in formato pdf: librobiancodroghe-2023

Gli autori

Giovanni Caprio

Giovanni Caprio, pubblicista, già ricercatore sociale e direttore di istituzioni pubbliche e di fondazioni private, si occupa prevalentemente di governo locale, partecipazione e beni comuni.

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