Il 26 settembre si è tenuta a Torino l’assemblea di “Volere la luna” che ha ripercorso le attività associative dell’anno scorso, tracciato le linee di lavoro per il futuro e provveduto alla modifica dello statuto. Si pubblica qui l’introduzione del presidente Livio Pepino. A breve la pubblicazione del verbale e del nuovo statuto.
Finalmente arriviamo all’assemblea che, per statuto, avremmo dovuto tenere, come ogni anno, entro il 30 aprile, ma che, per l’emergenza sanitaria tuttora in atto abbiamo dovuto rinviare sino ad oggi e, inevitabilmente, con un respiro diverso da quello che avremmo voluto. Recupereremo – speriamo presto – ma per ora le condizioni sono queste.
L’assemblea di oggi, come avete visto dalla convocazione, è, in realtà una doppia assemblea:
– ordinaria, con all’ordine del giorno l’attività svolta e le prospettive nonché l’approvazione del rendiconto finanziario 2019 e di quello preventivo 2020 e
– straordinaria, per le modifiche dello statuto, delibera quest’ultima che richiede non solo la straordinarietà dell’assemblea ma, ai sensi dell’art. 20, comma 2, codice civile, la presenza necessaria (diretta o per delega), dei tre quarti dei soci. Siamo riusciti nel miracolo: i soci in regola con il pagamento della quota al 31 agosto 2020 (condizione per poter intervenire nell’assemblea) sono infatti 193, con conseguente quorum per l’assemblea fissato in 145, mentre qui oggi siamo, presenti o rappresentati, in 154.
Per esigenze di sintesi e per comodità di esposizione, farò un’unica relazione introduttiva, necessariamente sommaria dato il tempo limitato a disposizione.
1. Comincio con alcuni doverosi dati informativi di carattere per così dire tecnico:
– siamo nel terzo anno di vita e, partendo dai 29 soci fondatori del 27 marzo 2018, siamo arrivati oggi a 502 soci, di cui 193 in regola con la quota annuale. Oltre 60 sono i nuovi soci iscritti nei primi otto mesi del 2020. E, soprattutto, la newsletter, che rappresenta il nostro bacino di riferimento, raggiunge 2.322 persone. Credo sia un segno di notevole vitalità anche in considerazione del periodo difficile in cui viviamo che ha fortemente limitato la nostra attività;
– la ripartizione territoriale dei soci vede una grande maggioranza di torinesi o piemontesi, che sono ben 233 (quasi la metà). Seguono la Toscana (52 soci), la Lombardia (48), il Lazio (34), l’Emilia-Romagna (29), il Veneto (20), mentre non abbiamo nessun aderente in Basilicata e in Molise. Questo è uno dei problemi che abbiamo di fronte se vogliamo darci sempre di più una dimensione nazionale: cosa che richiederebbe quantomeno la costituzione di gruppi territoriali nelle sedi più rappresentate;
– il nostro bilancio del 2019 (che è stato inviato a tutti i soci) vede entrate di 16.333 euro e uscite di 12.933 euro. Il bilancio preventivo del 2020 (redatto, come previsto dallo statuto, a inizio anno) è ben più consistente e prevede 22.000 euro di entrate 20.000 di uscite. In realtà si sono aggiunte, in questi mesi, entrate e spese, inizialmente impreviste, legate, da un lato, alla raccolta di fondi per sostegno alimentare a famiglie del territorio in difficoltà (con relative uscite) e, dall’altro, alla organizzazione di un campo di formazione a Gioisa Jonica e Riace di un gruppo di 30 ragazze/i. Aggiungo che l’entrata fondamentale, oltre alle quote associative (ordinarie o di soci sostenitori), è data dal versamento continuativo di un caffè al giorno (30 euro al mese) da parte di oltre 30 soci. Le uscite principali, oltre a quelle straordinarie, sono dovute al canone di locazione della sede di via Trivero (pari a 250 euro mensili, risultanti da un canone di 500 euro con deduzione di 250 euro per i prossimi 10 anni, a compensazione delle spese da noi sostenute, forfettariamente conteggiate in 30.000 euro ) e alla gestione del sito, pur limitata alle spese vive e ai rimborsi spese. Vedrete – o avete visto – i dati sui bilanci, ma mi sembra doveroso esporli a beneficio anche dei più distratti;
– nel 2019 abbiamo completato la sistemazione della sede di via Trivero, terminata, a gennaio di quest’anno, con la messa in sicurezza del tetto del capannone. La sede è oggi totalmente fruibile, salvo i problemi di riscaldamento (che in parte restano) anche se purtroppo, dato il lockdown e il permanere di una situazione sanitaria a rischio, è stata usata assai poco. Stiamo, in queste settimane, verificando la possibilità di accedere all’ecobonus del 110% per lavori di ristrutturazione termica che, in caso positivo, ci consentirebbe di risolvere, a costo zero, anche i problemi di riscaldamento;
– questo primo periodo di attività ci ha fatto toccare con mano la necessità di acquisire lo status di ODV (organizzazione di volontariato), che corrisponde a quel che facciamo e che ci consentirebbe di beneficiare di agevolazioni tariffarie, della deducibilità delle donazioni, di un più agevole accesso a bandi pubblici e privati. Di qui la proposta di modifiche statutarie oggetto della assemblea straordinaria.
2. Passo a dati più contenutistici e politici (anche se le mie valutazioni sul punto saranno inevitabilmente minime).
2.1. Come sapete e come risulta dal preambolo dello statuto, che resta invariato, ci siamo posti, all’atto della costituzione, tre obiettivi prioritari:
– realizzare, laddove possibile, interventi di carattere sociale e culturale sul territorio, integrandoci con altre realtà associative esistenti in loco, nella convinzione che la saldatura tra politica e sociale sia l’unica strada per far uscire la prima dalla crisi (apparentemente irreversibile) in atto;
– contribuire a ricostruire luoghi e forme di cultura politica pur escludendo, almeno in questa fase, ogni diretta o indiretta partecipazione a competizioni elettorali (non per sottovalutazione del loro significato ma per la convinzione che per farlo utilmente è necessario mettere in campo una cultura e una prassi politica oggi inesistenti);
– darci un sito, come strumento insieme di elaborazione e di comunicazione verso l’esterno.
Il primo rilievo, in sede di verifica di quanto abbiamo fatto (com’è proprio dell’assemblea annuale), è che gli obiettivi sono stati raggiunti in modo diversificato.
2.2. Parto dal sito che è il settore in cui maggiormente abbiamo realizzato gli obiettivi che ci siamo proposti.
Siamo partiti il 3 giugno 2018. Da allora:
– ci sono stati 1.676.075 accessi, pari a poco meno di 60.000 ogni mese (con una punta di 160.000 a novembre 2019 e a marzo e aprile 2020) e, quindi, a una media di 2.000 al giorno (con un raddoppio degli accessi nel secondo anno di attività);
– nel giorno in cui abbiamo raggiunto il picco (16 novembre 2019) ci sono stati 31.394 accessi. Nel mese in corso il picco è stato di 3.663, raggiunto il 18;
– l’articolo più letto in assoluto (Venezia muore annegata, ma non per il maltempo, di Tomaso Montanari, pubblicato il 14 novembre 2019) ha superato le 100.000 visualizzazioni mentre il più letto del mese in corso (Scuola nel caos: la guerra di tutti contro tutti, di Matteo Saudino, pubblicato il 1 settembre) ne ha avute 7.041;
– ogni giorno vengono inseriti mediamente tre nuovi articoli, ad eccezione del sabato e della domenica in cui ne vengono inseriti meno o non ne vengono inseriti affatto anche perché la newsletter, inviata il venerdì, richiama gli articoli dei giorni precedenti;
– abbiamo avuto, sino ad oggi, un numero estremamente rilevante di autori: ben 323 (senza contare i rimbalzi), a dimostrazione che si è costruita una vera e propria ampia comunità di collaboratori.
Essendo del tutto inesperti (nessuno di noi aveva esperienza di siti o di costruzione di giornali) e senza mezzi a disposizione possiamo dire, immodestamente, di aver fatto un vero e proprio miracolo. Siamo ormai entrati nelle rassegne stampa e nel dibattito politico e le potenzialità di crescita sono ancora molte se riusciremo a potenziare a dovere la redazione e la promozione (magari con qualche, pur ridotto, intervento economico, oggi irrisorio rispetto agli investimenti dei siti di un certo rilievo, essendo il lavoro di redazione del tutto volontario).
2.3. Le considerazioni sul sito e sulle sue potenzialità rimandano al primo degli obiettivi che ci siamo posti: quello di contribuire a ricostruire luoghi e forme di cultura politica. Qui stiamo accumulando evidenti ritardi, anche se non tutti a noi ascrivibili, per la mancanza di un radicamento nazionale, per la difficoltà di confronto tra di noi soprattutto in questo periodo e anche per la difficoltà di ricondurre a una sintesi unitaria analisi e posizioni non prive di diversità (come abbiamo toccato con mano sia in occasione delle diverse elezioni regionali di questi anni sia in occasione delle politiche adottate per affrontare il lockdown). Per dare un impulso diverso a questo settore dovremo, a mio avviso, appena le condizioni sanitarie lo consentiranno, organizzare una intera giornata di analisi e confronto politico propedeutica alla realizzazione di una sorta di scuola politica orizzontale permanente (anche avvalendoci dei mezzi elettronici che abbiamo imparato ad usare durante il lockdown).
2.4. La realizzazione di interventi sociali e culturali sul territorio è cosa che abbiamo sperimentato solo a Torino, appoggiandoci alla casetta e al capannone di via Trivero, con alcuni significativi risultati iniziali, poi inevitabilmente limitati dal lockdown. Li ricordo in estrema sintesi dicendo da subito che di lì dobbiamo partire intensificando l’impegno:
– nell’autunno 2019, prima del lockdown, abbiamo attivato, nella casetta di via Trivero, tre sportelli informativi di carattere legale, sanitario e sulla casa, aperti un giorno la settimana, coinvolgendo avvocati, medici ed esperti dei vari settori (che hanno risposto con grande disponibilità) e pubblicizzandone l’esistenza con locandine, volantini e coinvolgimento della circoscrizione e delle realtà associative del territorio. Quando la cosa stava prendendo piede è, peraltro, intervenuto il lockdown e abbiamo dovuto chiudere. Negli ultimi due mesi l’attività è ripresa con modalità diverse: un numero telefonico sempre attivo a cui risponde uno di noi che attiva, per la consulenza, il professionista competente. Non è la stessa cosa ma, sia pure con numeri ridotti, sta funzionando. Ora stiamo riprendendo con una modalità mista anche se, ovviamente, tutto è legato all’evolversi della situazione sanitaria;
– nel pieno della pandemia abbiamo contribuito a realizzare – ed è stata l’attività più significativa – un intervento di aiuto alimentare nei confronti di circa 600 famiglie del territorio in difficoltà, attivato dal Comune con il concorso del Banco Alimentare e della Casa del quartiere. In particolare abbiamo messo a disposizione il capannone di via Trivero per lo stoccaggio delle derrate alimentari fornite dal Banco Alimentare e per la distribuzione (integrando, quando necessario, i pacchi di cibo grazie ai fondi raccolti tra i soci, ammontanti a oltre 2.000 euro). Il progetto è di proseguire con alcune modifiche, aumentando il nostro coinvolgimento diretto ma limitando l’intervento di sostegno alle famiglie del quartiere: ciò consentirebbe, da un lato, i seguire meglio le situazioni (cercando anche di coinvolgere altre realtà e negozi del territorio) e, dall’altro, di utilizzare solo in parte il capannone in modo da potervi svolgere altre iniziative sia culturali che sociali. Sempre nell’ambito di questo progetto stiamo attivando una collaborazione con un circolo del territorio dotato di ristorante per fornire un certo numero di “pranzi sospesi”;
– intanto è stata allestita, nell’infernotto della casetta, una biblioteca, comprendente ben 3.890 volumi debitamente schedati e annate di riviste che sarà aperta al quartiere con una festa di presentazione;
– abbiamo inoltre organizzato un significativo numero di incontri di carattere politico-culturale (sia in presenza, sia via web) e un ciclo di film sulla storia torinese del dopoguerra. Abbiamo al riguardo, e sul versante sociale, molte idee e altrettanti progetti: li attiveremo a breve compatibilmente, come ho detto all’inizio, con la situazione sanitaria;
– da ultimo, nel mese di agosto, abbiamo concorso a realizzare, a Gioiosa Jonica e a Riace, un campo di formazione con una trentina di ragazzi/e sui temi delle migrazioni e della solidarietà che apre una strada importante che vogliamo percorrere in futuro.
Chiudo qui certo che dall’assemblea arriveranno nuove idee e sollecitazioni, nella speranza che la situazione esterna sia, non solo per noi, propizia.
L’illustrazione a fianco del titolo nella homepage è di Carlo Minoli