Artiste e artisti per Riace

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«Chiedete di Mimmo… dite che vi mando io». A parlare è il dio del mare in persona, mentre adagia sulle coste calabresi un gruppo di persone appena scampate al viaggio in mare. Così Staino rappresenta la sua Riace in una delle numerose illustrazioni e vignette arrivate a Torino in occasione di Matite per Riace. Una chiamata alle arti in supporto di «quell’idea di umanità, di accoglienza e di aiuto del più debole che ha fatto sì che Riace venisse riconosciuta in tutto il mondo come possibilità reale e concreta di gestione dei flussi migratori, creando una nuova idea di comunità fondata sulla pace, il rispetto e l’amore».

Questo il messaggio lanciato agli artisti attraverso la rete e i social, una richiesta esplicita di partecipazione e allo stesso tempo di condivisione in rete delle opere via via realizzate utilizzando gli ashtag della campagna.

In una manciata di settimane tra ottobre e novembre il tam-tam ha raggiunto centinaia di contatti, e oltre 570 artisti hanno aderito alla campagna. Prestigiose matite dei maestri della vignetta satirica, illustratori apprezzati in Italia e all’estero, moltissimi artisti hanno offerto generosamente la loro opera.

Promossa da Federico Cano e Marco Cazzato, l’iniziativa è nata in collaborazione con ReCoSol, la Rete dei comuni solidali. Il piccolo comune della Locride è parte dei comuni virtuosi della rete che da sempre ne sostiene le iniziative e che oggi continua a progettare anche per Riace. Perché “fermare” Riace significherebbe rinunciare alla rinascita di una comunità locale altrimenti destinata all’isolamento. E quindi no, Riace non si ferma. «Io sto con Riace. Raccolta popolare di solidarietà» è il progetto che consentirà alle attività locali di riprendere vita e al quale contribuiscono le opere di Matite per Riace messe in vendita e battute all’asta.

«L’iniziativa è partita in concomitanza con l’arresto di Mimmo Lucano, quando ci siamo resi conto che era il momento di fare qualcosa, di prendere una posizione – commenta Marco Cazzato –, l’illustrazione è un mezzo molto adatto a comunicare in maniera breve ma efficace un concetto, ed è molto condivisibile in rete, perché è lo strumento con cui oggi si combattono le battaglie». Un rapporto innegabile ed efficacissimo quello tra arte e denuncia sociale, quando l’arte va oltre la rappresentazione ed esprime in estrema sintesi il sentimento di un momento storico, di una vicenda che nella visione dell’artista ha l’urgenza della denuncia e che nel modo in cui è espressa assume una portata universale.

«L’illustrazione ha una chiave di lettura molto democratica e vicina alle persone, – continua Federico Cano. – Ognuno tra gli artisti coinvolti ha raccontato una storia, ciò che vedeva in Riace e il messaggio che da Riace è arrivato a loro. Uno spaccato del disegno italiano contemporaneo che racconta quello che Riace vuol dire in questo momento in Italia, e nel mondo».

Nelle tavole di Matite per Riace ci sono persone di tutte le età, relazioni, abbracci, mani e pelli di tutti i colori. Ci sono scene di salvezza e di disperazione. C’è il mare calmo dell’approdo, e ci sono abissi e relitti. C’è il paese, la sua vitalità e i giochi dei bambini. Ci sono i Bronzi, numi tutelari di un senso di ospitalità che ha antiche radici, e ci sono gli immancabili asinelli del paese. C’è ironia e amarezza. Ci sono muri e simboli di pace. C’è Riace, ma non solo Riace. C’è indignazione e per nulla buonismo. E poi c’è Mimmo Lucano, simbolo di una battaglia per l’integrazione, l’accoglienza e la valorizzazione dei territori. Battaglia in difesa di quel modello di accoglienza diffusa che ha valso a Riace, a fine 2018, una proposta di candidatura al Nobel per la pace e che ha visto il suo sindaco, nel 2016, tra i 50 personaggi più influenti al mondo (il solo italiano) nella classifica stilata ogni anno dalla rivista Fortune.

La mostra delle tavole di Matite per Riace, inaugurata a Torino il 20 dicembre, è visitabile presso Binaria (il centro commensale del Gruppo Abele, in via Sestriere 34) sino al 6 gennaio. Durante l’esposizione è ancora possibile acquistare le opere.

E poi? Riace non si ferma, e neppure la sua arte. Dalle Marche all’Emilia, dal Salento alla Toscana, sono diverse le richieste giunte agli organizzatori per ospitare i lavori di Matite per Riace. Nel 2019 alcune selezioni dal catalogo andranno in tour in varie città, per concludere l’iniziativa con un’esposizione permanente di tutte le tavole da allestire proprio a Riace.

«L’arte è la nostra arma. La cultura è una forma di resistenza». Sono parole di Shirin Neshat, fotografa e artista iraniana contemporanea costretta all’esilio per ragioni politiche. L’arte è vicina alle nostre vite, più di quanto immaginiamo. Ci aiuta a riconoscere e dare forma al rapporto tra noi e il mondo. E talvolta anche a scegliere da che parte stare. Questa iniziativa ne è un esempio straordinario.

Le interviste sono di Piero Ferrante

 

Nota ai disegni:
il logo della campagna è di Gianluca Costantini
la prima vignetta è di Sergio Staino
il bimbo sull’asinello è di Marino Neri
l’ultimo disegno, con i bronzi, è di Francesca Protopapa

Gli autori

Francesca Rascazzo

Francesca Rascazzo è editor presso le Edizioni Gruppo Abele.

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