Claudio Borghi: uno studente un po’ scarso…

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Sembrava la classica interrogazione. Lo studente ‒ che forse non era molto preparato ‒ ha cercato di ben impressionare il professore, sfoggiando una rapidità di calcolo, ma proprio in matematica ha commesso un clamoroso errore.

Il professore aveva appena spiegato che le stime della Banca d’Italia sull’impatto sul sistema economico nella prima ondata della pandemia mostrano che ogni settimana di blocco dell’attività economica ha comportato una riduzione del PIL (Prodotto Interno Lordo) dello 0,5 per cento.

Lo studente, con atteggiamento un po’ da saputello, prende spunto dal dato segnalato dal professore, affermando: «È evidente che ci vuole cautela nel soppesare i numeri e nel valutare le cifre, ma in ogni caso essi indicano valori estremamente elevati, perché se il punto di partenza è lo 0,5 per cento del PIL per ogni settimana nella prima fase di lockdown, stiamo parlando di un valore che si avvicina ai 100 miliardi di euro, poiché se non mi ricordo male un punto di PIL sono 180 miliardi circa».

A quel punto alle spalle dello studente arriva il suggerimento: «Un punto di PIL vale 18 miliardi…». L’ineffabile studente non si fa prendere dal panico e con grande disinvoltura dice: «Scusate, c’è uno zero che balla, però in ogni caso stiamo parlando di una cosa pesantissima».

Certo può capitare a tutti di sbagliare di uno zero e di conseguenza di scambiare 18 con 180 miliardi di euro. Peccato che non si trattasse di una semplice interrogazione e nemmeno di un esercizio di matematica in classe.

Tutto ciò è avvenuto mercoledì 26 maggio alle ore 15.27 alla Camera dei Deputati durante il Question Time, cioè le interrogazioni a risposta immediata. Il professore si chiama Daniele Franco, che è ministro dell’Economia e delle Finanze. Lo studente è Claudio Borghi, deputato della Lega Salvini Premier, già presidente della Commissione Bilancio della Camera dal 2018 al 2020, laureato in scienze economiche e bancarie.

Se Maurizio Crozza verrà a conoscenza del caso, sicuramente potrà prodursi in un’altra imitazione di un politico con scarsa dimestichezza con i numeri, oltre al mitico e inarrivabile Luca Zaia presidente della Regione Veneto. In questo modo la galleria di Fratelli di Crozza verrà arricchita da un nuovo personaggio comico, ma agli elettori italiani non resta altro che piangere, pensando alle competenze dimostrate da alcuni dei nostri rappresentanti.

Gli autori

Rocco Artifoni

Rocco Artifoni è presidente nazionale dell’Associazione per la riduzione del debito pubblico (ARDeP), referente per la Lombardia dell’Associazione Art. 53, responsabile comunicazione del Coordinamento provinciale di Bergamo di Libera e del Comitato bergamasco per la difesa della Costituzione.

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3 Comments on “Claudio Borghi: uno studente un po’ scarso…”

  1. Gli errori e le incompetente per quanto gravi non sono la cosa peggiore: gli errori capitano a tutti e il mondo è così vasto che si sarà sempre incompetenti. La cosa grave secondo me è la disonestà intellettuale: il prendere una posizione, sapendola errata, per opportunismo e calcolo. Atteggiamento che per sua stessa ammissione ha contraddistinto il personaggio in questione dalla sua comparsa sullo scenario pubblico (https://espresso.repubblica.it/palazzo/2018/07/12/news/claudio-borghi-il-no-euro-che-ha-fatto-carriera-scrivendo-boiate-lo-ammette-lui-1.324860/). Per tale ragione non ne ho alcuna stima e nutro la più completa indifferenza per la sua attività politica.

  2. Non fa certo belal figura, ma non mi sembra un errore da patibolo, a maggior ragione all’interno di un Parlamento in cui a brillare sono ben pochi e dove la professionalità brilla di luce propria per la sua latitanza. Personalmente mi preoccupano piuttosto l’assenza di rappresentatività del Parlamento e la sua quasi impotenza, l’eccesso di potere di un governo non eletto, il potere della finanza internazionale e degli organismi non elettivi sovranazionali… In Germania mi ricordo di aver sentito pipù volte dire: “hast du ein Opa? Schick ihn nach Europa”, ovvero, “hai un nonnino, mandalo in Europa”. Lo si diceva per i politici da posteggiare e da mandare in un organismo che conta poco o nulla a fare numero. Il nostro Parlamento non è diverso, in attesa che a forza di ridurlo coram populi venga chiuso definitivamente o trasformato in un ufficio notarile che raccoglie, registra e trascrive le volontà delle parti (non elette, mi ripeto).

  3. il dato rilevante é che si tratta dello 0,5% del PIL, e questo dato é corretto.

    0,5% del PIL rende benissimo l idea della grandezza, visto che é rapportato a, semplifico, tutto quanto viene prodotto in un anno in Italia.

    il valore assoluto, ovvero se siano 18 o 180 miliardi, in quest ottica fa poca differenza.
    esso varia al variare del PIL :se scende il pil scende anche il valore assoluto di 0,5%.

    farebbe invece molta differenza, e sarebbe grave, indicare 5% invece di 0,5%, questo si.

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