Israele-Hamas, riconoscere l’uomo anche nel nemico

Di fronte ai barbari atti terroristici di Hamas non ci si può fermare all’orrore. Bisogna offrire altre prospettive a coloro che sono attratti dall’estremismo, prendendo atto che questo conflitto ha una sola soluzione: sulla base della giustizia e dell’eguaglianza tra i popoli e senza forza armata e occupazione. Gli israeliani avranno sicurezza quando i palestinesi potranno provare speranza, cioè giustizia.

Crimini di guerra in Palestina

Da un lato, il numero più alto di civili ebrei assassinati dopo l’Olocausto. Dall’altro l’ennesima punizione collettiva ordinata contro la popolazione civile di Gaza. La storia si ripete, e si ripete in peggio. Chi si occupa di diritti umani con uno sguardo imparziale ha il dovere di dire con chiarezza che ci troviamo di fronte a crimini di diritto internazionale, per l’esattezza crimini di guerra, perpetrati da una parte e dall’altra.

Il mondo malato e la Costituzione da attuare

Il mondo è malato. Perché non l’abbiamo curato, ma anche perché le nostre politiche in certi casi hanno aggravato la malattia. Le ingiustizie che constatiamo sono indicate dalla Costituzione come storture da raddrizzare. Ma la Costituzione occorre attuarla. Tra 10 anni, forse, ci chiederemo: “a che punto siamo?” Uniamoci affinché, a quell’ora, si possa dire: la Costituzione è viva perché in molti ci siamo impegnati per farla vivere.

Fantasmi del passato in Armenia

La fuga in massa degli armeni dal Nagorno-Karabakh, dopo l’“operazione antiterrorismo” nella loro enclave da parte dell’esercito azero evoca fantasmi del passato e termini come “genocidio” e “pulizia etnica”. Il quadro ricostruito da questo reportage è terribile. Gli azeri sostengono di aver colpito solo obiettivi militari. Le testimonianze dei profughi dicono altro ed evocano abusi e violenze in danno di civili.

La violenza maschile sulle donne non è una malattia

«Il maschio violento non è malato, è il figlio sano del patriarcato»: lo slogan coniato da “Non una di meno” esprime la consapevolezza del significato politico del sessismo e della necessità di contrastarlo su quel piano. Ma il progetto per la scuola del ministro Valditara sembra andare nella direzione opposta, riconducendo, impropriamente, la violenza contro le donne nell’ambito della patologia e del disagio psichico.

Blitz a Napoli e a Caivano. “La bonifica” è propaganda

A Caivano le operazioni di polizia sono la prassi, non una risposta eccezionale. Ma ciò non ha mai migliorato la situazione. Di più: i blitz recenti, con grande spiegamento di forze di polizie, hanno portato a esiti inferiori ai precedenti. La montagna ha partorito il topolino. E intanto tutto resta com’è, perché la disperazione è una risorsa e su di essa si costruisce la propaganda. Mentre risorse e diritti non fan gioco a nessuno.