Quel fantomatico ponte tra Scilla e Cariddi resuscitato da Matteo Salvini

Di nuovo il ponte sullo Stretto: e rispunta il modellino di viadotto a una sola campata, presentato anni fa da Berlusconi a reti unificate e ora resuscitato da Salvini. Ma intanto il preventivo è raddoppiato: 15 miliardi a cui si aggiungono la scontentezza dei locali, il calo dei trasporti, le infiltrazioni mafiose… Senza contare i costi di manutenzione: a meno che non si voglia ripetere l’esperienza del viadotto genovese sul Polcevera.

Il diritto del mare e il cambiamento climatico

Gli obblighi internazionali in materia di cambiamento climatico sono spesso disattesi. Un richiamo al loro carattere cogente viene, in ultimo, da due iniziative, assunte da alcuni piccoli Stati insulari del Pacifico e dell’area caraibica, che hanno attivato il Tribunale internazionale per il diritto del mare e la Corte Internazionale di Giustizia. Speriamo in novità positive almeno su questo versante.

La popolazione mondiale cresce: non per destino, ma per ragioni economiche

A differenza di quanto si ritiene, l’insostenibile crescita demografica nei Paesi poveri ha tra le sue cause il sistema economico dei Paesi ricchi, fondato sulla crescita della produzione di merci. La strada da percorrere per invertire la tendenza è, dunque, quella della decrescita economica. A meno di non continuare a pensare che gli strumenti per ridurre la popolazione mondiale siano le pandemie e le guerre…

Socotra, l’ultima isola

Le isole, in quanto terre chiuse e circondate dal mare, sono i territori in cui l’azione umana è più impattante e l’estinzione più probabile. Basti pensare alle trasformazioni avvenute nelle Maldive, nelle Seichelles, a Mauritius, specialmente ad opera dell’industria turistica. Socotra, gioiello yemenita nell’Oceano Indiano, è ancora parzialmente salva ma i rischi sono elevati, e non solo a causa della guerra.

Energia rinnovabile: la grande presa in giro

Le Comunità dell’energia rinnovabile esistono sulla carta ma non decollano per l’inerzia e e le inadempienze di Governo, Parlamento e autorità amministrativa. Intanto, le grandi aziende a partecipazione pubblica continua a trivellare il mondo per recuperare combustibili fossili, ad acquistare metano qua e là e a sollecitare il ritorno al nucleare (con grandi investimenti pubblici e stupidaggini assolute sulle sue caratteristiche).

Alluvioni: sappiamo tutto, ma non si fa nulla

Delle alluvioni, anche di quelle prossime, sappiamo tutto. Sappiamo l’incidenza decisiva degli interventi umani. E sappiamo, per esempio, che l’Emilia Romagna è la terza Regione italiana per consumo di suolo e la prima per cementificazione in aree alluvionali. Sappiamo tutto, ma si preferisce dire che non era mai successo niente di simile, archiviare in tutta fretta la “pratica” e continuare esattamente come prima.