Nello Rossi, già magistrato, è attualmente vicepresidente del Tribunale permanente dei popoli e direttore della rivista "Questione giustizia"
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La concreta esperienza del superbonus, che prevede una detrazione del 110% per gli interventi in edilizia e consente la cessione e la commercializzazione dei relativi crediti di imposta, ha evidenziato un elevato rischio di frodi. E già ci sono risvolti giudiziari con il sequestro, da parte della Procura di Roma, di crediti di imposta fittizi per un importo complessivo di oltre un miliardo di euro.
La vicenda di “Mario”, il primo malato in Italia ad aver ottenuto il via libera per l’accertamento delle condizioni che consentono l’aiuto al suicidio e un parere favorevole del Comitato etico, ripropone in modo pressante il tema della disciplina del “fine vita” su cui si intrecciano un possibile referendum di incerta portata e un confronto parlamentare all’apparenza senza sbocchi.
Il PNRR indica la riduzione dei tempi del processo come chiave di volta per ridare effettività e credibilità alla giustizia penale. Obiettivo condivisibile, ma sostanzialmente eluso nel testo di riforma elaborato dal Governo. Con gravi ricadute anche in tema di disciplina della prescrizione.
Dei referendum sulla giustizia si parla molto ma senza approfondire il contenuto dei quesiti. Non è un bene. Solo entrando nel merito si comprende quanto siano vuote le formule che parlano di questi referendum come un utile stimolo o una messa in mora dell’esecutivo e del Parlamento per una nuova politica della giustizia.
L’adulazione dei despoti non è consentita a un politico di un Paese democratico. Per questo il viaggio di Renzi in Arabia Saudita per rendere omaggio a Muhammad bin Salman, uomo forte del regime, e intrattenersi con lui sul “Rinascimento” arabo offende e compromette la nostra credibilità internazionale.
Spinto dal recente “scandalo”, il Ministro della giustizia ha predisposto un pacchetto di modifiche del Csm che riguardano il numero dei suoi componenti, la sezione disciplinare e il sistema elettorale (fondato su una bizzarra accoppiata elezione-sorteggio). L’intento è apprezzabile ma il risultato impraticabile e deludente.
Sono in molti a nutrire la speranza che la “castrazione farmacologica” promessa dal ministro Salvini e dalla Lega sia solo un fuoco d’artificio elettorale. Ma intanto una proposta di legge c’è, è sostenuta da una raccolta di firme ed è “benedetta” da un sondaggio favorevole. Vale la pena di guardarla più da vicino.
Il drammatico e infinito conflitto tra israeliani e palestinesi, caratterizzato da una costante oppressione dello Stato di Israele nei confronti del popolo palestinese, sta producendo un vero e proprio regime di apartheid, bollato come crimine dalle Convenzioni internazionali.