La Rete dei Numeri pari ha come obiettivo il contrasto alla disuguaglianza sociale per una società più equa fondata sulla giustizia sociale e ambientale.
La Rete – inizialmente promossa da Gruppo Abele, Libera e Rete della Conoscenza – unisce centinaia di realtà sociali diffuse in tutta Italia che condividono l’obiettivo di garantire diritti sociali e dignità a quei milioni di persone a cui sono stati negati (associazioni, cooperative, parrocchie, reti studentesche, comitati di quartiere, campagne, progetti di mutualismo sociale, spazi liberati, reti, fattorie sociali e semplici cittadini)...
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I dati ISTAT relativi al 2019 evidenziano un lieve calo della povertà assoluta nel nostro Paese. Ma c’è poco di cui gioire posto che gli altri indicatori restano tutti negativi e che gli effetti del Covid-19 aggraveranno la situazione. Anche per questo il “decreto rilancio” si rivela del tutto inadeguato.
Nonostante le promesse, nel “decreto rilancio” prevalgono gli interessi delle grandi aziende. Facile prevedere che austerità, privatizzazioni, autonomia differenziata e politiche industriali subalterne a Confindustria aumenteranno le disuguaglianze, le povertà e le ingiustizie sociali, ambientali ed ecologiche.
L’emergenza Coronavirus richiede interventi immediati e politiche coerenti di medio e lungo periodo in tema di salute, lavoro, istruzione, casa e garanzie di reddito per tutti (con istituzione di un reddito di cittadinanza senza vincoli e destinato a stabilizzarsi oltre l’emergenza). E bisogna agire prima che la crisi diventi insolubile.
Il 17 ottobre a Roma un ulteriore passo verso un’alleanza per la giustizia sociale e ambientale. Cinque le parole d’ordine: reddito di dignità e diritto all’abitare, servizi sociali fuori dal patto di stabilità, maggiori investimenti e riforma del welfare, cancellazione dei decreti Salvini, stop all’autonomia differenziata.
Con il Documento di economia e finanza il Governo ha gettato la maschera e si è allineato alle politiche di austerità dei predecessori. Anche la misura impropriamente definita reddito di cittadinanza altro non è che un modesto sussidio di povertà, non garantito a tutti gli aventi diritto e vincolato a un lavoro sottopagato.