Guglielmo Ragozzino scrive attualmente su "il manifesto" e cura l’edizione italiana di "Le Monde diplomatique" e dei testi collegati, come gli Atlanti su geopolitica e ambiente. È stato redattore di "Problemi del socialismo", la rivista di Lelio Basso, ha poi diretto "Fabbrica e stato", rivista della sinistra sindacale e in seguito "Politica ed Economia". Ha curato la pubblicazione di "Cent’anni dopo, dialogo sulla Cgil tra Vittorio Foa e Guglielmo Epifani" (Einaudi, 2006) e inoltre ha scritto insieme a Gb Zorzoli un libro sul petrolio, "Un mondo in riserva" (Franco Muzzio Editore, 2006).
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Facciamo due conti. Con 5 mila arrivi la settimana per 30 settimane l’anno l’Italia ha a che fare con 150 mila persone. Il nuovo decreto sull’immigrazione per lavoro prevederebbe 70 mila permessi. Palazzo Chigi chiede ricollocazioni in Europa, ma la nostra quota di immigrati è solo del 10,6% della popolazione. Dovremmo imparare dalla Germania che sta cambiando le regole sugli immigrati.
Nel suo ultimo libro Bill Gates promette di eliminare i problemi dei gas serra e del riscaldamento climatico con un procedimento basato su alcuni numeri e sul cosiddetto green premium. Tutto semplice e accattivante. Ma, intanto, crescono le critiche al suo filantrocapitalismo e all’acquiescenza della comunità internazionale.