Andreas Pieralli, nato a Firenze da famiglia italo-ceca, vive a Praga dove lavora come traduttore e pubblicista freelance. Si interessa di politica, società, economia e storia con particolare riferimento all'Europa centrale. Collabora regolarmente con la televisione pubblica ceca dove commenta l'attualità italiana e occasionalmente con la Rai per quella ceca. Dirige la sezione praghese dell'associazione Gariwo - Foresta dei Giusti fondata a Milano dallo storico e scrittore Gabriele Nissim.
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A un mese dalla dichiarazione dello stato di emergenza, il bilancio dell’andamento dell’epidemia nella Repubblica ceca è abbastanza favorevole, tanto che il Governo si appresta, almeno sulla carta, ad allentare la morsa delle misure restrittive che sono state imposte tempestivamente quando ancora i casi erano pochi.
All’alba del secondo decennio del millennio, la Cechia si risveglia in un mondo di difficile comprensione, scoprendosi orfana sia del vecchio e dispotico padre comunista che di quello nuovo, adottivo, a stelle e strisce cui si era da poco abituata e in cui aveva creduto troppo ciecamente.
Con la presidenza di Miloš Zeman la Repubblica Ceca sembrava avviata a una sorta di alleanza subalterna con la Cina. Poi, improvvisamente, il neo sindaco di Praga Zdeněk Hřib, del partito dei Pirati, dopo alcuni gesti “ostili”, ha rescisso il gemellaggio con Pechino. Il vento gira…
La grande manifestazione di Praga del 23 giugno contro il primo ministro Andrej Babiš è anche l’espressione della crisi in atto della Repubblica Ceca, delusa dall’Europa e dalle politiche della classe dirigente liberale che ha governato il Paese dopo l’89.