Nicoletta Dentico, giornalista, è esperta di cooperazione internazionale e diritti umani. Ha coordinato in Italia la Campagna per la messa al bando delle mine vincitrice del Premio Nobel per la Pace nel 1997, e diretto in Italia Medici Senza Frontiere con un ruolo importante nel lancio della Campagna per l’Accesso ai Farmaci Essenziali. Cofondatrice dell’Osservatorio Italiano sulla Salute Globale (Oisg), ha lavorato a Ginevra per Drugs for Neglected Diseases Initiative, e poi per l’Organizzazione mondiale della sanità.
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Sbandierato dalla stampa italiana come successo, il G20 di Roma è stato un vero fallimento e ha preparato un altrettanto fallimentare summit della COP 26 a Glasgow. Il capitalismo fossile va dritto per la sua strada e i governanti non riescono a imparare la lezione della pandemia. E non va meglio sul versante sanitario e su quello fiscale.
La pandemia avrebbe potuto essere evitata e può essere sconfitta. Ma la comunità internazionale è incapace di adottare soluzioni appropriate. Così la situazione è gestita dalle aziende produttrici di vaccini, che hanno un evidente interesse a rendere endemica la pandemia. Intanto si diffondono le varianti del virus e in tutta l’Africa sono stati somministrati meno vaccini che in Italia.
Il vertice del G7 riconosce che «per la fine della pandemia si richiederà la vaccinazione di almeno il 60% della popolazione mondiale» ma, poi, si limita a promesse generiche e non cita nemmeno l’ipotesi della deroga dei diritti di proprietà intellettuale al riguardo. A dettare le regole dei vaccini nel mondo è ancora Big Pharma.