Leonard Mazzone è assegnista di ricerca in Filosofia sociale presso il Dipartimento di Sociologia e ricerca sociale dell’Università di MIlano-Bicocca, dove sta conducendo un progetto intitolato “Mutualismi emergenti. Narrazioni e pratiche di reciprocità solidale ai tempi della sindemia”. Docente a contratto in Filosofia sociale (presso l’Università di Firenze) e in Filosofia della storia (presso l'Università di Torino), alla ricerca universitaria combina l'attivismo culturale e politico in Comunet-Officine Corsare (di cui è presidente). È autore di di diversi contributi apparsi su riviste italiane e internazionali, nonché delle seguenti monografie: “Una teoria negativa della giustizia” (Mimesis, 2014), “Il principio possibilità. Masse, potere e metamorfosi nell’opera di Elias Canetti” (Rosenberg & Sellier, 2017), di “Introduzione a Elias Canetti. La scrittura come professione” (Orthotes, 2017) e di “Ipocrisia. Storia e critica del più socievole dei vizi” (Orthotes, 2020).
È presidente del Collettivo di ricerca sociale della Rete italiana imprese recuperate.
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Condividere competenze e risorse, rispondere ai bisogni delle fasce più vulnerabili, coinvolgere i beneficiari delle prestazioni all’interno della comunità, rivendicare soluzioni capaci di rimuovere le cause sociali e istituzionali delle disuguaglianze. Sta qui l’essenza del mutualismo. Ma oggi bisogna andare oltre e fare mutualismo tra chi fa mutualismo, cioè creare una rete capace di ri-politicizzare la cooperazione.
Costruire un mondo alternativo – e, prima ancora, delle pratiche in quella direzione – è difficile. Forse perché ciò che conta non è soltanto il contenuto dell’alternativa proposta ma anche e soprattutto la credibilità di chi la propone. Qui sta il punto, ben più che in grafiche accattivanti, slogan geniali e campagne di comunicazione.
Se qualcuno pensasse che le imprese a rischio di fallimento possano essere recuperate soprattutto grazie a fattori esterni anziché alla determinazione dei loro lavoratori dovrebbe ricredersi di fronte alla storia di una delle poche imprese recuperate italiane specializzate nel settore dei servizi informatici: la Micronix Network.
La Bolfra di Castelfiorentino e la Nuova CEV di Empoli sono imprese recuperate per lavorazioni artigianali di notevole specializzazione. Questa particolare tipologia del lavoro ha consentito, insieme, risultati economici apprezzabili e solidi rapporti interpersonali tra i lavoratori.