Francesco Gesualdi, già allievo di don Milani, è fondatore e coordinatore del Centro Nuovo Modello di Sviluppo di Vecchiano (Pisa), che si propone di ricercare nuove formule economiche capaci di garantire a tutti la soddisfazione dei bisogni fondamentali. Coordinatore di numerose campagne di pressione, è stato tra i fondatori, insieme ad Alex Zanotelli, di Rete Lilliput.
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I riflettori si sono riaccesi sui brevetti farmaceutici, circondati da insuperabili barriere protettive anche in tempo di globalizzazione. La pandemia li rende particolarmente odiosi ma le imprese produttrici rispondono che la ricerca costa. Già, ma oggi la ricerca è in parte consistente finanziata dagli Stati e ancor più potrebbe esserlo.
Il MES, detto impropriamente Trattato salva Stati, sta per ottenere la ratifica degli Stati interessati. In Italia è polemica: per lo più strumentale ma non infondata ché il Trattato ribadisce il primato della finanza senza tenere in alcuna considerazione le esigenze sociali, i diritti umani, la salvaguardia della democrazia.
Alla Tavola Rotonda del business, 180 capitani d’impresa hanno firmato una carta “etica” per dire che non si preoccuperanno più solo di fare stratosferici profitti con qualsiasi mezzo: peccato che negli ultimi 18 anni le imprese firmatarie abbiano avuto multe di 197 miliardi di dollari per illeciti e violazioni di ogni genere.
I cambiamenti climatici non riguardano solo il futuro dei nostri figli e nipoti, sono già oggi una drammatica realtà. È necessario e urgente un pensiero economico che costruisca un nuovo paradigma per il mondo intero. Ma, intanto, dobbiamo – tutti noi – cambiare stili di vita. C’è un dossier che può aiutarci a farlo.
Si avvicinano le elezioni e si torna a parlare di tasse. Non per ricordare che il sistema fiscale dovrebbe ridurre le disuguaglianze ma per rilanciare la flat tax, che quelle disuguaglianze aumenta, con l’ulteriore effetto di erodere, senza alcuna valida ragione economica, la fiducia dei cittadini e la coesione sociale.