Ezio Bertok è presidente del Controsservatorio Valsusa e coordinatore del Centro di documentazione Emilio Tornior

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Refuse d’entrée. Vietato l’ingresso in Francia ai No Tav

Anche sul versante francese cresce l’opposizione al Tav che organizza una grande manifestazione a Saint Jean de Maurienne. Le istituzioni francesi rispondono con un surplus di repressione, che coinvolge anche gli italiani diretti alla manifestazione, ai quali è impedito, di fatto o con un foglio di via, l’attraversamento della frontiera. La motivazione? Sono no Tav e, quindi, pericolosi per l’ordine pubblico e non solo…

E allora le foibe? E allora i no Tav?

Il direttore di “Repubblica”, Maurizio Molinari, definisce i no Tav un’organizzazione terroristica. È un falso grossolano, smentito anche in sede giudiziaria, e Molinari ne risponderà in tribunale. Ma è anche il segno della spregiudicatezza con cui i grandi giornali sedicenti indipendenti (e le loro firme) criminalizzano chi non asseconda il potere e i suoi interessi.

Visti da vicino non sono poi così brutti…

La storia orale è un veicolo di conoscenza di rara efficacia. Anche del movimento No Tav. Per ora sono 12 i racconti di vita – profondi, intensi, con radici fin nella resistenza – proposti dal sito www.traccenotav.org. Vederli è una grande emozione: visti da vicino questi No Tav non sono poi così brutti come li dipingono!

Marziani in Val di Susa

I no Tav sono imprevedibili. Otto anni fa, si erano messi in fila in 1054, sotto la neve, per acquistare il loro fazzoletto di terra nella zona dove sarebbe sorto il cantiere in modo da potersi opporre, a tempo debito, agli espropri. Ora quel tempo è arrivato. Gli espropri sono cominciati e sembra proprio una cosa da marziani.