Sabrina Di Carlo, presidente dell'Associazione "Spostiamo mari e monti", si occupa da anni di progetti di educazione non formale sui temi della Memoria e della ricerca storica e, in particolare, della formazione degli educatori alla pari e della organizzazione di eventi culturali. È impegnata nel mondo dell'associazionismo e nella promozione di progetti e pratiche di attivazione di cittadinanza, difesa della scuola pubblica e tutela dell'ambiente, approfondendo i temi dei diritti fondamentali e delle forme di partecipazione politica.
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Cosa significa fare memoria in modo propositivo e non semplicemente declamatorio? Significa trasmettere un sistema di valori, di idee, di modi di agire in grado di orientare nelle scelte e di guidare a riconoscere e denunciare i carnefici e gli indifferenti nel mondo. A ciò sono funzionali esperienze di comunità che mettano in dialogo realtà e persone che provano a farlo, ogni giorno, opponendosi alla barbarie.
La scuola italiana non sta bene. Gli studenti e le studentesse che la abitano nemmeno. Così un’ondata di occupazioni e manifestazioni percorre le nostre città: «Ci dicono sempre che i giovani sono il futuro, ed è vero, ma noi siamo anche il presente, siamo qui, ora, facciamoci sentire». Questo è il loro tempo, questa è la loro scuola ed è giusto che se la riprendano. Finalmente.
In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, diverse articolazioni della società civile, analogamente a quanto accaduto in 40 paesi nel mondo, hanno citato in giudizio lo Stato italiano chiedendo al Tribunale di Roma di condannarlo ad assumere le iniziative necessarie a contrastare seriamente il cambiamento climatico. Finalmente!
Una fotografia del ghetto di Terezín coglie una ragazza in mezzo a un gregge di pecore. La ragazza si chiamava Doris Grozdanovičová, è sopravvissuta e ha passato il resto dei suoi anni a celebrare la memoria ma anche a predicare la fratellanza. Per chi l’ha conosciuta è un ricordo indelebile.
Il silenzio delle piazze, sceso sulle nostre città dalla passata primavera è desolante. Siamo tutti stanchi, e soli, dietro allo schermo del pc o dello smartphone, o alla finestra. I giovani, più di tutti, sembrano rassegnati e non decollano neppure, al di là delle apparenze, manifestazioni e proteste. Eppure, occorre reagire. Insieme.
È nato a New York #ClimateClock. Grazie alla collaborazione tra artisti, attivisti e scienziati, il segnatempo digitale “Metronome” di Union Square è stato trasformato in un conto alla rovescia che segna quanto tempo manca perché l’emergenza climatica diventi irreversibile. Da oggi #ClimateClock è anche sulla homepage del nostro sito
Le librerie, almeno per ora, restano aperte. Anche in epoca di lockdown: perché i libri sono beni essenziali. Intanto autori, piccoli editori e librai si organizzano per contrastare lo strapotere di Amazon e salvaguardare la dimensione umana e relazionale che sta dietro l’acquisto di un libro. Volere la luna partecipa aprendo una rubrica ad hoc.
Questo spazio torna ad essere la nostra BACHECA. Continueremo a raccontarvi buone notizie e ripartenze, proporvi attività ed eventi (finalmente non più solo online!) e tenervi informati su quel che …
Chi non ha cercato buone notizie o un po’ di bellezza in mezzo al bollettino di crisi che affolla giornali e pagine facebook? In una prospettiva che intenda la bellezza non come aspetto esteriore, ma come cura, come forma di risonanza tra persona e mondo e tra persona e altre persone, tentiamo questa raccolta, per ritrovare fiducia e allegria.
Il rapporto tra parole e potere è centrale nelle società: «La democrazia, come ammoniva Tullio De Mauro, ha bisogno di persone che capiscano ciò che succede loro attorno, non di succubi che possono facilmente essere incantati dal primo imbonitore che sceglie oculatamente le parole per colpire alla pancia invece che alla testa».