Gianna De Masi, ambientalista e No Tav, è stata assessore del Comune di Rivalta fino al 2017. Fa parte del direttivo del Controsservatorio Valsusa e partecipa alle attività di Carovane Migranti.
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Nell’immaginario collettivo le Canarie sono una realtà di turismo, di vacanza e di benessere. In realtà sono anch’esse terre di approdo di migranti, soprattutto senegalesi, dopo mesi di cammino, attraverso il deserto e sotto il ricatto dei trafficanti. E anche qui, come in Italia, essi non trovano accoglienza ma centri di detenzione.
Mentre siamo tutti concentrati su di noi, sul Coronavirus e sulle nostre paure, una testimonianza dal Kenya di Gianna e Lallo, che tante volte sono stati insieme a noi, ci riporta al senso delle cose e delle proporzioni. C’è tutto: l’abbandono, la sofferenza, la malattia ma anche una voglia di riscatto che si fa strada.
Ogni anno, da 15 anni, una carovana di madri percorre migliaia di chilometri dal Centro America fino alla frontiera con gli Stati Uniti per cercare i propri figli scomparsi lungo le rotte della migrazione. Alcune tappe di questa straordinaria esperienza sono raccontate da una testimone italiana.