Michelangelo Bovero, allievo di Norberto Bobbio, è professore di Filosofia politica nell’Università di Torino. Studioso della filosofia politica antica e moderna e delle teorie politiche e giuridiche contemporanee, si è dedicato in particolare ai temi della democrazia e dei diritti fondamentali. È autore di circa 250 pubblicazioni. Dirige la “Scuola per la buona politica di Torino”. Dal 2007 è titolare onorario della “Cátedra por la democracia y el derecho” presso l’Unitec (Politecnico) di Città del Messico.
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Sette secoli dopo, l’«aiuola che ci fa tanto feroci» di cui parla Dante nella Divina commedia, è un’aiuola infetta. Il genere umano si è diviso, ancora una volta, per contendersi e dividersi l’aiuola. Ferocemente. Giungendo a sfiorare l’arma più folle: l’arma omicida suicida. La distruzione. La fine di tutto, di se stesso e dell’aiuola. Fermiamoci. Salus mundi suprema lex esto.
Abbiamo un Piano. Anzi, addirittura un Piano quinquennale: 2021-2026. È il Piano nazionale di ripresa e resilienza o, più semplicemente, PNRR. Ma cosa è e dove ci porta il piano? Un ciclo di incontri organizzato dalla Scuola per la Buona Politica di Torino e da Volere la luna dal 30 giugno al 21 luglio prova ad aiutarci a capirlo.
Diceva Platone che le cose devono avere “giuste dimensioni”. Ciò vale anche per le cose della politica e, dunque, per i Parlamenti. Non ci sono numeri rigidi e predeterminati ma un criterio c’è: non ha giuste dimensioni un rapporto tra elettori ed eletti che prevede, anche solo di fatto, soglie di sbarramento troppo elevate.
L’Europa è una federazione incompiuta perché manca, in essa, un’istituzione rappresentativa dell’insieme dei cittadini, sostituita da un consesso di 27 Paesi che procede attraverso continue mediazioni. Essa è, oggi, un’utopia. Sapremo presto se anche l’utopia sarà rovesciata e annientata da nazionalismi e sovranismi.