Fabio Balocco, nato a Savona, risiede in Val di Susa. Avvocato (in quiescenza), ma la sua passione è, da sempre, la difesa dell’ambiente, in particolare montano. Ha collaborato, tra l’altro, con “La Rivista della Montagna”, “Alp”, “Meridiani Montagne”, “Montagnard”. Ha scritto con altri autori: "Piste o peste"; "Disastro autostrada"; "Torino. Oltre le apparenze"; "Verde clandestino"; "Loro e noi. Storie di umani e altri animali"; "Il mare privato". Come unico autore: "Regole minime per sopravvivere"; “Poveri. Voci dell’indigenza. L’esempio di Torino”; "Lontano da Farinetti. Storie di Langhe e dintorni"; "Per gioco. Voci e numeri del gioco d'azzardo". Collabora dal 2011, in qualità di blogger in campo ambientale e sociale, con Il Fatto Quotidiano.

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Lo sci purchessia e nonostante tutto

A Cervinia sta per iniziare la stagione sciistica più lunga di sempre: ben undici mesi. Ovviamente con l’ausilio della neve “programmata”. Il progetto sembra folle dati i tempi e il tempo atmosferico, ma gli studi dicono che, nonostante tutto, sopra i 1800 metri si potrà sciare ancora per qualche anno. E, dunque, basta spremere la natura e le risorse fin che ce n’è…

L’eredità della pandemia

Il Covid non circola più o comunque non è più così letale. Ma l’eredità che ha lasciato è estremamente pesante. “Niente sarà più come prima”, si diceva. Forse. Ma oggi è peggio di prima. Passata la grande paura è diventato impossibile chiedere comportamenti virtuosi, più consoni con Madre Natura. La massima a cui adeguarsi sembra essere l’antico adagio “chi vuol esser lieto, sia: di doman non c’è certezza”.

Torino. Il taglio di un’alberata contro ogni logica

Il Comune di Torino si appresta al taglio dell’alberata di corso Belgio per sostituirla con alberelli alloctoni, senza consultare la cittadinanza e senza giustificare il taglio, semplicemente affermando che gli attuali aceri versano in “condizioni di criticità”. Il quartiere si oppone esigendo, almeno, una spiegazione più specifica. A mobilitarsi sono comitati spontanei e piccole associazioni. Le grandi non sono neppure più tali.

Socotra, l’ultima isola

Le isole, in quanto terre chiuse e circondate dal mare, sono i territori in cui l’azione umana è più impattante e l’estinzione più probabile. Basti pensare alle trasformazioni avvenute nelle Maldive, nelle Seichelles, a Mauritius, specialmente ad opera dell’industria turistica. Socotra, gioiello yemenita nell’Oceano Indiano, è ancora parzialmente salva ma i rischi sono elevati, e non solo a causa della guerra.