Voglio essere un’altra voce fuori dal coro di coloro che elogiano Sergio Mattarella per il suo settennato e magari ne vorrebbero anche il bis, come testimoniato dai ricchi alla prima della Scala e dal M5S. Già Tomaso Montanari si è permesso di criticare di recente il Presidente ed è stato bonariamente redarguito dall’entourage di Mattarella (https://volerelaluna.it/politica/2022/01/02/mattarella-le-palme-e-le-banane/), e non è un buon segnale…
Anch’io mi permetto, ma sotto diverso angolo di visuale. Premesso che un carissimo amico ed io siamo molto dispiaciuti che Mattarella non ci conceda il bis ma solo perché i suoi discorsi, nella loro scontatezza e banalità, ci hanno sempre divertito, vorrei qui sottolineare un aspetto che non credo molti abbiano apprezzato, ma che, a mio modo di vedere, è significativo del clima culturale in cui purtroppo viviamo. Sappiamo che il Presidente più volte ha esternato il proprio pensiero, e anche il proprio monito, su plurime tematiche, ma, se andiamo ad analizzare, costantemente queste tematiche sono state incentrate sulla persona umana (dai migranti alla violenza sulle donne, dai volontari alla scuola, dalla Shoah alle Forze Armate). Mai, dicasi mai, un discorso a voler ricordare l’importanza dell’ambiente e del paesaggio in cui viviamo e le sue ben visibili problematiche. Nessun discorso salvo frasi di circostanza. E dire che la Corte Costituzionale ha più volte ribadito nelle sue pronunce l’importanza del paesaggio, come bene primario. Ma di ciò il Presidente è sempre sembrato non essere cosciente: solo la persona umana. A conferma, guardatevi l’archivio dei discorsi del Quirinale (https://www.quirinale.it/ricerca/discorsi).
Io trovo che in questa carenza Mattarella bene rappresenti gli italiani, diciamo la maggioranza degli italiani, e la loro diffusa incoscienza rispetto alla drammatica crisi ambientale che stiamo vivendo, ben evidenziata – fra gli altri ‒ da Elizabeth Kolbert nel suo magistrale La sesta estinzione di massa. Si vive come se la crisi ambientale non ci toccasse, o fosse da venire, quando assistiamo già adesso a siccità, a desertificazione, a bombe d’acqua, a epidemie. Chissà, forse, inconsciamente, si spera nella scienza, in qualche suo intervento salvifico e riparatore. Eppure è stato proprio uno scienziato, il premio Nobel Giorgio Parisi e proprio di fronte a Mattarella, ad ammonire che inseguire il PIL non può che peggiorare il mondo già degradato in cui viviamo (https://www.adnkronos.com/monito-del-nobel-parisi-laumento-del-pil-e-in-contrasto-con-il-clima_5eqPpoyVXnUoMbrBV8jhtv). Chissà Mattarella cosa avrà pensato.
A me viene in mente questo: https://www.quirinale.it/elementi/23742
Una rondine non fa’ primavera !