Volerelaluna.it
09/09/2019 di: Fabio Balocco
Io me lo ricordo bene il centrosinistra, i governi Craxi-Andreotti, ad esempio. Il governo Conte bis è un centrosinistra, solo che oggi non si capisce più qual è il centro e qual è la sinistra. Direi che Di Maio ha l’aspetto del perfetto democristiano, pur senza averne la preparazione, ma il PD è pieno di democristiani doc e quindi direi che il M5S è l’equivalente del PSI e il PD della DC. Può essere? Forse. Differenze sostanziali con i programmi del centrosinistra? Diciamo che oggi forzatamente, per via del turbocapitalismo imperante (la locuzione non è mia ma di Diego Fusaro), deve esserci un po’ più di attenzione al sociale. Secondo gli ultimi dati riportati da Il Fatto Quotidiano 16,4 milioni sono a rischio povertà e la forbice fra chi ha e chi non ha è sempre più accentuata. E poi ci sono i migranti, che fuggono per via dei cambiamenti climatici (l’affermazione non è mia, è del CNR: l’80% dei migranti provenienti dall’area del Sahel fuggono per questo motivo.
Per il resto, nessuna differenza. Si spinge sempre l’acceleratore sul pedale dello sviluppo. E se questo non è strano per il PD (Il Sole 24 Ore, organo di Confindustria, è da sempre schierato a favore di governi DS, PDS, Ulivo, PD che dir si voglia e del resto l’alternativa prima era il bunga bunga e oggi il mojito), appare singolare per il M5S che doveva essere il partito del cambiamento, anche in campo ambientale e territoriale. Ma è bastato andare al governo per piegarsi alle solite lobbies. Vediamo.
Contratto di governo con la Lega (“Contratto di governo per il cambamento”…). In tema ambiente e territorio le uniche affermazioni che si facevano erano che lo sviluppo deve essere sostenibile e che si puntava alla green economy. Sì al terzo valico, revisione (poi non verificatasi) della TAV.
Oggi. Programma di governo col PD, 26 punti. Solo il punto 5) parla di ambiente, per sostenere sempre il totem della green economy, secondo la quale l’Italia esce dai combustibili fossili, ma riempie le campagne di pannelli solari, i crinali di pale eoliche, i corsi d’acqua di captazioni. Solo il punto 6) parla di territorio: «Occorre potenziare le politiche sul dissesto idrogeologico», ma ignora volutamente che un alloggio su due nel sud Italia continua a essere abusivo. Dell’abusivismo meglio non parlare, fa perdere consensi. E infine il divertente punto 19): «Occorre tutelare i beni comuni, come la scuola, l’acqua pubblica, la sanità». Divertente perché il primo dei beni comuni sarebbe la scuola! Non si parla neppure di suolo. Del resto, per chi non lo sapesse, la senatrice Paola Nugnes, che era la prima firmataria della proposta di legge per il consumo zero di suolo, è stata silurata dal Movimento ed è finita nel gruppo misto… Il M5S, pur di restare al potere, ha persino rinunciato a due dei venti punti indicati come irrinunciabili da Di Maio: «Misure per garantire il rispetto degli animali. Contrasto alle violenze e al maltrattamento, tutela della biodiversità e lotta al bracconaggio» (il PD e la Lega sono tradizionalmente i partiti delle doppiette) e «Sostegno ai piani di settore e alle filiere agricole e promozione di pratiche agronomiche e colturali sostenibili e a difesa del suolo».
Tutto il resto del programma del Conte bis parla solo di sviluppo e sociale. Per quanto riguarda le infrastrutture, decisa spinta in avanti: Paola De Micheli (PD) è il nuovo ministro delle Infrastrutture. «Piace ai big del cemento» (Il Fatto). E infatti il programma non parla della fastidiosa analisi costi-benefici né della revoca ai Benetton. Ah, dimenticavo il democristiano Franceschini ai beni culturali: Tomaso Montanari lo qualifica il peggiore che si potesse scegliere.
Insomma, una coalizione con i piedi ben piantati per terra, anzi, nel cemento e nell’asfalto. Mattarella, da buon democristiano, sorride a trentadue denti e dà la sua benedizione. L’Europa e Confindustria festeggiano. La Borsa brinda. E persino l’intellighenzia di sinistra, la stessa che criticava aspramente quel vecchio centrosinistra, è contenta. Si è scongiurato il pericolo della destra al potere. C’è un gioco sulla Settimana Enigmistica, si chiama “Aguzzate la vista”. Vi invita a rilevare le differenze. Usatelo anche qui.