Anche dopo lo stop (tardivo) della Raggi, resta la vergogna per chi (5Stelle e Fratelli d’Italia) ha votato quell’ignobile mozione!
Questo è l’uomo a cui volevano dedicare una via a Roma: lo stesso che nel maggio del 1942 scriveva sulle pagine de La difesa della razza di cui era “Segretario di redazione” queste parole atroci:
«Il razzismo ha da essere cibo di tutti e per tutti, se veramente vogliamo che in Italia ci sia, e sia viva in tutti, la coscienza della razza. Il razzismo nostro deve essere quello del sangue, che scorre nelle mie vene, che io sento rifluire in me, e posso vedere, analizzare e confrontare col sangue degli altri. Il razzismo nostro deve essere quello della carne e dei muscoli; e dello spirito, sì, ma in quanto alberga in questi determinati corpi, i quali vivono in questo determinato Paese; non di uno spirito vagolante tra le ombre incerte d’una tradizione molteplice o di un universalismo fittizio e ingannatore […]. Altrimenti finiremo per fare il gioco dei meticci e degli ebrei; degli ebrei che, come hanno potuto in troppi casi cambiar nome e confondersi con noi, così potranno, ancor più facilmente e senza neppure il bisogno di pratiche dispendiose e laboriose, fingere un mutamento di spirito e dirsi più italiani di noi, e simulare di esserlo, e riuscire a passare per tali. Non c’è che un attestato col quale si possa imporre l’altolà al meticciato e all’ebraismo: l’attestato del sangue»
Sempre lui, Giorgio Almirante, il 17 maggio 1944, in qualità di Capo di Gabinetto del Ministro della Repubblica sociale italiana Mezzasoma, firmò un bando in cui fra l’altro si ribadiva la pena di morte mediante fucilazione alla schiena per i giovani che non avessero risposto alla chiamata alle armi nell’esercito repubblichino.
La sindaca Virginia Raggi, ospite di Porta a porta, a Vespa che le chiedeva se ne era a conoscenza, ha risposto: «No, sono qui da lei. Mi sono allontanata qualche ora fa, comunque suppongo sia un provvedimento di oggi pomeriggio. Se condivido il provvedimento? Se l’aula ha votato favorevolmente credo assolutamente di sì. Se è passato vuol dire che i consiglieri si sono determinati e vogliono comunque intitolare la strada a questo personaggio. Il sindaco prende atto della volontà dell’aula, che è sovrana come il Parlamento».
La mozione aveva ottenuto i voti favorevoli di gran parte del gruppo consiliare M5S con la sola astensione dei consiglieri Valentina Vivarelli e Pietro Calabrese e il voto contrario della consigliera Maria Agnese Catini.
Poi, nella notte, la retromarcia e lo stop.